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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.09.2020 Sul Corriere continua la serie contro Trump
Con il solito pezzo di Massimo Gaggi

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 settembre 2020
Pagina: 15
Autore: Massimo Gaggi
Titolo: «Trump contro Laurene Jobs: 'Faresti infelice tuo marito'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/09/2020, a pag. 15, con il titolo "Trump contro Laurene Jobs: 'Faresti infelice tuo marito' ", la cronaca di Massimo Gaggi.

Il Corriere continua ad attaccare frontalmente Donald Trump con il solito Massimo Gaggi. Anche l'articolo di oggi è un insieme di pettegolezzi presentati per svilire l'immagine di Trump. Un pessimo servizio per il lettore italiano che vuole farsi un'idea accurata delle elezioni americane sul quotidiano più venduto in Italia.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Massimo Gaggi

Pompeo rilancia le accuse alla Cina:
Donald Trump, Mike Pompeo

Come fanno spesso gli uomini di potere attaccati dalla stampa, dopo essersela presa coi giornalisti, Trump è risalito ai padroni dei giornali. Ma, si sa, il presidente non è un tipo misurato e quindi, accusato di aver pronunciato frasi poco rispettose sui militari e i caduti di guerra, non si è limitato a smentire, protestare, stigmatizzare: prima ha definito «morente» l'Atlantic che lo ha attaccato anche se questo autorevole giornale con 163 anni di storia non ha mai avuto tanti lettori come oggi. Poi ha assalito Laurene Powell Jobs, proprietaria della maggioranza del capitale della rivista attraverso Emerson Colective: la società da lei fondata per investire sul progresso delle comunità nei campi dell'istruzione, della riforma dell'immigrazione, dell'ambiente e del giornalismo che considera essenziale per la difesa della democrazia. Trump ha attaccato Laurene con un tweet nel quale afferma che Steve Jobs, il fondatore di Apple scomparso nel 2011, «non sarebbe felice di vedere come sua moglie sta sperperando i soldi che le ha lasciato, finanziando una rivista della sinistra radicale diretta da un truffatore che vomita odio e notizie false». Linguaggio durissimo e minaccioso al quale Jeffrey Goldberg, il direttore della testata, accusato di essere un mascalzone, ha replicato: «Non mi faccio intimidire, queste tecniche le ho viste usare da molti dittatori in Medio Oriente. Quanto abbiamo scritto fin qui è solo l'inizio: credo che verranno fuori molte altre storie, anche con testimoni che usciranno allo scoperto». Stavolta, però, Trump, ha fatto di più: consapevole di avere decine di milioni di followers, molti dei quali non danno tregua online agli avversari del presidente, li mobilita: «Chiamatela, scrivete, fatele sapere come la pensate». I troll, forti della tecnologia creata anche da Steve Jobs, si sono scatenati contro sua moglie. Laurene non ha replicato, non a caldo, almeno, ma si sa come la pensa. Questa donna, che con un patrimonio di 33 miliardi di dollari è la trentesima persona più ricca al mondo, in un'intervista al New York Times ha detto di aver investito nei media (oltre ad Atlantic possiede una quota del sito Axios) per difenderli da attacchi di Trump che le ricordano le strategie dei dittatori contro la libera stampa. Del resto è difficile immaginare due persone più diverse non solo negli atteggiamenti (riservata, silenziosa Laurene, incontenibile con le sue esternazioni Donald) ma anche nella mentalità: capitalista brutale, costruttore di imperi familiari Trump, mentre la vedova Jobs dichiara di non voler trasmettere ricchezza ai figli: «Loro lo sanno: accumulare ricchezze è pericoloso per la società. Basti vedere cosa è successo nell'Ottocento e nel Novecento coi Carnegie, i Rockefeller, i Mellon. Il mio obiettivo, se avrò abbastanza anni di vita, è quello di distribuire la ricchezza di Steve nella società nel modo più efficace possibile». Oltre al giornalismo, lei oggi finanzia progetti scolastici, ambientali e per la riduzione dei crimini commessi con armi da fuoco. Ma produce anche documentari con la sua società Concordia Studio, è attiva nello sport come comproprietaria della squadra di basket Nba dei Washington Wizards e non fa certo una vita da proletaria: ha molte case nella Bay Area di San Francisco, è una grande collezionista d'arte e va in crociera sul Venus, il megayacht che era stato fatto costruire da Steve.

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lettere@corriere.it

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