Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.07.2020 Hong Kong, arresti tra gli studenti. Il leader Wong escluso dal voto
Cronaca di Guido Santevecchi

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 luglio 2020
Pagina: 19
Autore: Guido Santevecchi
Titolo: «Hong Kong, arresti tra gli studenti. Il leader Wong escluso dal voto»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/07/2020, a pag. 19, l'articolo di Guido Santevecchi dal titolo "Hong Kong, arresti tra gli studenti. Il leader Wong escluso dal voto".

Picture of Guido Santevecchi                              
Guido Santevecchi 


Il nuovo dittatore cinese, Xi Jinping – Orizzonti Politici –

Dodici candidati dell'opposizione squalificati e quattro ragazzi arrestati per secessionismo. Le autorità di Hong Kong usano la Legge sulla sicurezza nazionale cinese imposta da Pechino come una falce politica e di polizia per eliminare i leader dell'opposizione. Ieri mattina la commissione elettorale di Hong Kong ha escluso dal voto previsto il 6 settembre per il Consiglio legislativo (il parlamento di 7o seggi del territorio ad amministrazione speciale) il nucleo di punta dei candidati antigovernativi. Il più conosciuto è Joshua Wong, 23 anni, il volto della Rivolta degli Ombrelli del 2o14, che aveva appena ricevuto più di 3o mila voti nelle primarie del fronte democratico. Tra gli squalificati anche quattro deputati in carica. Nelle lettere di «inidoneità alla candidatura» le motivazioni vanno dall'aver invocato aiuto dall'estero per la causa democratica di Hong Kong alle attività secessioniste o sovversive, alla volontà di votare contro le leggi proposte dal governo. Le spiegazioni legali rendono di fatto impraticabile l'opposizione parlamentare.

Joshua Wong - Wikipedia
Joshua Wong

L'attuale deputato Dennis Kwok è stato squalificato per avere «espresso l'intenzione di esercitare le funzioni nel Legislative Council in modo di forzare il governo ad accogliere certe domande». A Gwyneth Ho, giornalista, una funzionaria ha contestato che nonostante avesse negato di essere in via di principio contraria alla Legge di sicurezza, non era stata convincente «perché la candidata non ha chiarito se sia anche pronta ad abbracciare, sostenere e promuovere il principio fondamentale "Un Paese due sistemi"». Dice Joshua Wong: «La scusa con me è che ho definito draconiana la Legge di sicurezza nazionale, il che dimostra che non la sostengo». Molte delle attività e dichiarazioni utilizzate nella motivazione di respingimento della candidatura sono precedenti all'1 luglio, giorno in cui è entrata in vigore la normativa Ma il governo sostiene che non si tratta di applicazione retroattiva. Il Liaison Office cinese a Hong Kong è soddisfatto: «Non si potevano ammettere nel Consiglio legislativo dei delinquenti senza scrupoli che cercano di distruggere la prosperità della regione». La notte prima della purga dei candidati è entrata in azione la polizia. Sul suo account Twitter la Hong Kong Police Force ha comunicato: «Tre uomini e una donna, di età tra i 16 e i 21 anni, che sostenevano di essere studenti, sono stati arrestati per violazione della #NationalSecurityLaw. Sono sospettati di secessione per aver invocato l'indipendenza di Hong Kong». E la prima retata al di fuori delle manifestazioni di piazza. Il più noto degli arrestati è Tony Chung, 19 anni, leader di Studentlocalism, gruppo indipendentista. Il movimento si era sciolto a fine giugno, ma sul web sono rimaste le tracce della sua propaganda secessionista, e la polizia ha agito. E la resa dei conti nella City, «il Terrore», dice Joshua Wong e promette: «Non ci arrenderemo, la nostra resistenza continuerà nella speranza che il mondo possa schierarsi con noi». Le sue stesse parole, l'appello politico alla solidarietà della comunità internazionale potrebbero essere usate in tribunale, come prova di «collusione con potenze straniere». Anche questo è possibile con la nuova Legge. La stampa di Pechino ipotizza il rinvio del voto di settembre, perché Hong Kong sta vivendo una fase di recrudescenza del coronavirus. Ma anche perché «l'ambiente sociale sarebbe più sicuro l'anno prossimo». Vale a dire normalizzato.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui