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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.02.2020 Trump assolto dall'accusa di impeachment, la difesa vincente di Alan Dershowitz
Lo intervista Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 febbraio 2020
Pagina: 15
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Il difensore star: 'Una condanna ci avrebbe tramutati in un Paese europeo'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/02/2020, a pag.15, con il titolo "Il difensore star: 'Una condanna ci avrebbe tramutati in un Paese europeo' ", l'intervista di Viviana Mazza con Alan Dershowitz.

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Viviana Mazza

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Alan Dershowitz

Come avvocato di Trump, Alan Dershowitz ha sostenuto che l'impeachment di un presidente possa aver luogo solo per crimini previsti dal codice penale (l'abuso di potere e l'ostruzione del Congresso non lo sono). Diversi storici e studiosi dicono che l'assoluzione di Trump su queste basi renderà più difficile in futuro chiamare in causa un presidente per la sua condotta e sarà più facile per l'esecutivo evitare la sorveglianza del Congresso. «Non credo — replica Dershowitz —. Penso invece che, se Trump fosse stato condannato con un voto politico basato su criteri non costituzionali, questo avrebbe abbassato la soglia per l'impeachment e stabilito un terribile precedente. Potrebbe essere usato contro ogni presidente che si ritrovi il Congresso controllato dal partito d'opposizione. Avrebbe normalizzato l'impeachment e trasformato gli Stati Uniti in una democrazia parlamentare di stile europeo, dove un presidente può essere rimosso con un semplice voto di sfiducia. Io voglio preservare la Costituzione piuttosto che un particolare presidente».

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Donald Trump

Altri esperti ritengono che il riferimento ad «alti misfatti" nella Costituzione si applichi a un ambito più esteso di comportamenti dannosi per la società. «Non penso che fosse questo l'intento. Abbiamo sottoposto a impeachment solo tre presidenti, quattro se contiamo Nixon; in 90 sono stati accusati di abuso di potere — Washington, Adams, Jefferson, Lincoln, Roosevelt...—ma nessuno di loro è stato messo in stato d'accusa. Si vuole cambiare il significato originario dell'impeachment per renderlo più facile per ragioni politiche».
Lei è stato criticato per questa frase: «Se un presidente fa qualcosa che ritiene possa aiutarlo ad essere rieletto, nel pubblico interesse, questo non pub essere il tipo di "do ut des" che conduce all'impeachment». L'hanno accusata di dire che può fare qualunque cosa. Lei ha replicato che la frase è stata tolta dal contesto, e che se commette un crimine, un presidente può essere messo sotto impeachment. «Esatto».
Ma se non è un crimine, qualunque cosa faccia, non può essere messo sotto impeachment? «Si, il mio criterio è che se non si tratta di un comportamento criminale simile ad alto tradimento e corruzione, non può esserci impeachment».
Così non si dà all'esecutivo potere quasi illimitato? I poteri del presidente Giusto contenerli, non vanno estesi. Ma l'impeachment è un'altra cosa, è straordinario «II presidente non può fare tutto ciò che vuole. Il Congresso può fermarlo in vari modi, con mozioni di condanna, rifiutando di autorizzare finanziamenti... ma può metterlo sotto impeachment solo con quei criteri. Se non siete d'accordo, litigate con Madison (uno dei Costituenti ndr), non con me».
Lo studioso Jonathan Turley, chiamato a testimoniare dai repubblicani, ha obiettato che «ogni volta che un presidente chiede informazioni contro un rivale, solleva gravi preoccupazioni sull'abuso del suo ruolo». «Si sbaglia, ogni presidente cerca informazioni negative sui rivali, con fonti nazionali e estere. Ogni premier e politico mondiale lo fa. Si può giudicare sbagliata la condotta di Trump, come lo sono molte sue politiche — sull'immigrazione, l'ambiente, la sanità, le armi, l'aborto, i transgender — ma non sono passibili di condanna attraverso l'impeachment».
Trump dice che l'articolo II della Costituzione, che conferisce al presidente il potere esecutivo, gli dà «il diritto di fare tutto quello che voglio». «Non è così. L'articolo II limita i poteri del presidente. Ma anche il potere di impeachment non consente al Congresso di fare qualunque cosa. La deputata Maxine Waters ha detto: "Possiamo mettere in stato d'accusa chi vogliamo per i motivi che vogliamo". In tal caso il Congresso sarebbe al di sopra della legge. Sono due visioni estreme, l'equilibrio è la Costituzione».
Il ministro della Giustizia William Barr ritiene che ci siano pochi limiti ai poteri del presidente, un po' come Dick Cheney al tempi di Bush. Barr crede che l'autorità della Casa Bianca sia stata «progressivamente corrosa» dopo le dimissioni di Nixon, ma che l'intento dei rivoluzionari americani che fondarono gli Stati Uniti fosse di ridimensionare «l'esagerato potere legislativo», non l'esecutivo. «In realtà volevano ridimensionare entrambi. Quella di Barr e di Cheney è una visione che disapprovo completamente, per questo ho votato contro i loro presidenti. Ma una cosa sono i poteri del presidente, un'altra l'impeachment che è un rimedio straordinario, per casi estremi. È stato usato correttamente solo una volta: contro Nixon, ma non contro Andrew Johnson, Bill Clinton o Trump».

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