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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.01.2020 Iran, la giornalista televisiva: 'Lascio dopo anni di menzogne'
Cronaca di Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 gennaio 2020
Pagina: 13
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «La scelta di Jabbari: lascio la tv iraniana dopo anni di bugie»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/01/2020, a pag.13, con il titolo "La scelta di Jabbari: lascio la tv iraniana dopo anni di bugie", la cronaca di Viviana Mazza.

Rimaniamo in attesa di capire che cosa succederà alla giornalista dissidente Gelare Jabbari. Riuscirà a lasciare l'Iran e a diventare una voce anti-regime dal mondo libero oppure verrà perseguitata dagli ayatollah?

Ecco l'articolo:

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Viviana Mazza

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Gelare Jabbari

Per tre giorni la tv di Stato iraniana ha ripetuto che l'aereo ucraino era precipitato per un guasto tecnico. Due presentatrici — Zahra Khatami e Saba Rad — si sono dimesse domenica, dopo l'ammissione della Repubblica Islamica che ad abbatterlo è stato un missile iraniano. Il Paese è in lutto, il presidente Hassan Rouhani ha detto che le forze armate devono dare maggiori spiegazioni, i responsabili devono scusarsi. «Perdonatemi», ha detto Khatami. E Rad: «Dopo 21 anni, non posso continuare». Anche Gelare Jabbari, 31 anni si è scusata su Instagram: «È stato davvero difficile per me credere che i nostri concittadini fossero stati uccisi. Perdonatemi per averci creduto tardi. E perdonatemi per 13 anni di menzogne. Sono diversi anni che ho abbandonato il mio impiego e non tomerò mai più in televisione». Jabbari, giornalista e attivista sociale impegnata per l'istruzione dei bambini in zone emarginate come il Sistan-Balucistan e il Kurdistan, ha lavorato dall'età di 16 anni come reporter, produttrice e presentatrice sui canali i e 2; ha lasciato la tv di Stato due anni fa, ma continuava a partecipare come ospite ad alcune trasmissioni. Al Corriere spiega di aver cancellato quel post, perché era diventato «virale» e c'era anche chi l'aveva ricoperta di insulti. «Non ho mai, personalmente, diffuso bugie — precisa — ma non voglio fare la presentatrice in una tv che mente alle persone. Da parecchio tempo, in realtà, i cittadini iraniani non ripongono in essa nessuna fiducia. Però, per noi che ci lavoravamo la questione era un po' diversa. Noi che non conducevamo programmi politici, ma trasmissioni che si occupano della società, che vanno in onda al mattino o per le famiglie, pensavamo di poter andare avanti con il nostro lavoro. Però questo avvenimento (l'aereo abbattuto, ndr) ha mostrato a me e alle mie colleghe che non dobbiamo più lavorare con chi non ha la fiducia del popolo e con chi mente. Vedere il cuore infranto dei nostri concittadini è stato il colpo di grazia che ci ha invitato a riflettere e a decidere di non andare più in tv». Secondo un sondaggio di Gallup condotto nel 2012, gli iraniani sono sospettosi sia nei confronti dei contenuti della loro tv di Stato che dei media stranieri. «In generale, uno dei nostri problemi è che in Iran nessuno accetta il gruppo avverso al proprio. In un certo senso, tutti diffidano degli altri e di ogni cosa: delle notizie, delle televisioni...». Anche diversi giornali Iraniani hanno scritto in prima pagina «Vergogna», «Imperdonabile», «Scusatevi e dimettetevi», dopo la ritardata presa di responsabilità delle autorità per l'abbattimento dell'aereo. «I giornali, rispetto alla televisione, godono di una libertà maggiore. Per quanto riguarda la mia protesta, solo alcune agenzie di stampa l'hanno rilanciata. Su Instagram, però, si è verificata un'ondata di attacchi con insulti di ogni tipo contro di me da parte di coloro che sostengono la televisione e che ritengono che non avrei dovuto fare quelle dichiarazioni. Mantengo però ancora il punto e credo in quello che ho detto», afferma la giornalista. «Il Paese è in lutto, avvolto da una profonda malinconia».

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@corriere.it

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