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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.12.2019 Il caso di Christoph Heusgen, ambasciatore tedesco all'Onu: 'Antisemita'
Commento di Paolo Valentino

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 dicembre 2019
Pagina: 28
Autore: Paolo Valentino
Titolo: «'Ambasciatore tedesco antisemita': un caso all'Onu»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/12/2019, a pag.28 con il titolo "'Ambasciatore tedesco antisemita': un caso all'Onu" il commento di Paolo Valentino.

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Christoph Heusgen, ambasciatore tedesco all'Onu

Ogni anno il Simon Wiesenthal Center, organizzazione ebraica internazionale con sede negli Usa, pubblica una lista dei io peggiori casi di antisemitismo da parte di politici e figure pubbliche nel mondo. quest'anno al primo posto e il leader laburista britannico Jeremy Corbyn. Ma a suscitare clamore e polemica è che al settimo figuri Christoph Heusgen, ambasciatore tedesco all'Onu, dopo essere stato per un decennio consigliere diplomatico di Angela Merkel. Motivi dell'accusa, l'astensione della Germania nelle risoluzioni dell'Onu che criticano Israele e soprattutto che Heusgen abbia messo sullo stesso piano i razzi sparati da Hamas sui civili israeliani delle colonie e la politica illegale degli insediamenti nei territori occupati perseguita dal governo di Tel Aviv. Protesta con tutte le sue forze il governo tedesco. In una lettera al direttore del Centro, il sottosegretario agli Esteri Andreas Michaelis definisce l'accusa «un grosso errore»: «Heusgen non è antisemita». L'astensione di Berlino, spiega, non «è posizione personale dell'ambasciatore», ma rispecchia il riferimento del governo alla risoluzione 2.334, che condanna e chiede la fine di ogni attacco e atto di terrore palestinese e domanda allo stesso tempo la fine degli insediamenti israeliani. Quanto alle dichiarazioni di Heusgen, egli in realtà in un dibattito in marzo ha posto due domande: invece di scambiarsi reciproche accuse, in che modo vuole l'Autorità palestinese por fine a provocazioni e lanci di razzi? E come vuole Israele fermare gli insediamenti? Ma che il Centro Wiesenthal abbia questa volta colpito fuori bersaglio, lo dimostra il fatto che in difesa di Heusgen è sceso anche l'ambasciatore israeliano in Germania, Jeremy Issacharoff, il quale ha detto: «Si possono avere differenze su temi politici, ma uno non è antisemita solo perché non è d'accordo con noi».

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