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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.12.2019 'L'Iran è il grande pericolo per la pace in Medio Oriente'
Viviana Mazza intervista Israel Katz, Ministro degli Esteri israeliano

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 dicembre 2019
Pagina: 13
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «'Noi israeliani collaboriamo con i sauditi contro l'Iran'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/12/2019, a pag.13, con il titolo 'Noi israeliani collaboriamo con i sauditi contro l'Iran', l'intervista di Viviana Mazza a Israel Katz, Ministro degli Esteri israeliano.

A destra: Israel Katz

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Viviana Mazza

“Il dialogo con Assad non può essere ripreso finché la Siria consentirà all'Iran di usare il proprio territorio contro Israele e gli Stati arabi moderati», ci dice il ministro degli Esteri e dell'Intelligence israeliano Israel Katz a margine del forum MED, dopo che Di Maio in un'intervista con il Corriere ha suggerito che è tempo che l'Europa dialoghi di più con Damasco. «L'incontro con Di Maio è andato molto bene», assicura Katz, che ha visto anche Salvini e Zingaretti. «Abbiamo parlato della comune lotta all'antisemitismo, della promozione del commercio bilaterali, ed espresso il desiderio che l'Italia si unisca all'iniziativa regionale di connettere attraverso una rete ferroviaria i Paesi del Golfo a Haifa e al porti del Mediterraneo». Un progetto «strategico» al quale Katz, già ministro dei Trasporti, lavora «da anni»: «Ci libera della necessità di passare da due stretti facilmente attaccabili, Bab ElMandeb (nel Mar Rosso ndr) e Hormuz, e ci risparmia 6.500 chilometri via mare. In un momento in cui la minaccia iraniana tocca sia Israele che l'Arabia Saudita, ci siamo trovati a collaborare». Feted it Intelligence II ministro Israel Katz. 64 anni, del partito Likud La ferrovia Vogliamo che Roma si unisca al progetto per creare la ferrovia dal Golfo ad Haifa.
Che tipo di collaborazione, anche militare, vede possibile con i sauditi e i Paesi del Golfo? «Non posso scendere in dettagli per quanto riguarda la trasmissione di dati, però abbiamo interessi comuni. Questo ci permette di individuare e di sventare eventuali minacce di cui siamo al corrente. Ma la minaccia dell'Iran non è solo contro l'Arabia Saudita o Israele, parliamo di missili a lunga gittata con testate con potenzialità nucleari. Non per nulla Germania, Francia e Gran Bretagna si sono rivolti all'Onu l'altro ieri dicendo che l'Iran ha contravvenuto agli accordi. Comincia ad esserci un fronte ampio contro la minaccia iraniana».
Bombardare l'Iran è un'opzione che Israele sta considerando? «Sì, è un'opzione. Non permetteremo allTran di produrre o ottenere armi atomiche. Se fosse l'ultima cosa possibile per impedirlo, agiremo militarmente. Noi riteniamo che le pressioni degli Stati Uniti e le sanzioni siano efficaci, ci aspettiamo che funzionino e riducano i tentativi dell'Iran sia di procurarsi armi atomiche che di sostenere gruppi terroristici, ma questo avverrà più facilmente se c'è il sostegno dei Paesi europei. Finché gli iraniani si illudono di avere l'appoggio dell'Europa, sarà più difficile che si pieghino. Le azioni contro l'Arabia Saudita e le petroliere ci fanno capire che l'Iran si sente ancora forte, le nostre informazioni di intelligence ci dicono che ha intenzione di colpire di nuovo i Paesi del Golfo. La minaccia delle sanzioni non è sufficiente. L'unico deterrente è una minaccia militare diretta contro il regime. Se l'Iran supererà la linea rossa, scoprirà un fronte comune tra sauditi, Emirati, Stati Uniti, e vedrà la potenza americana quando lanceranno mille Tomahawk su Teheran».
Netanyahu è stato incriminato per corruzione. Può continuare ad essere il leader del Likud e di Israele? «Il processo politico e quello legale sono cose separate. Il procuratore generale Avichai Mandelblit ha determinato che Netanyahu può continuare ad essere il premier».
Nel 2016 Di Maio visitò Israele: riconobbe che Hamas è un gruppo terroristico, ma vi invitò a «superare la politica dei muri». «Anche in Europa mi sembra vogliano costruire muri contro i migranti. Qualche anno fa, insieme a Netanyahu ho incontrato Tsipras che era appena diventato premier greco. Viene dalla sinistra, ma il primo consiglio che chiese fu come costruire un muro contro i rifugiati. E lì si trattava solo di una minaccia civile, non di sicurezza come da noi».

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