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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.11.2019 L'antisionismo foglia di fico dell'antisemitismo, l'Italia non l'ha ancora capito
Stefano Montefiori intervista Alain Finkielkraut

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 novembre 2019
Pagina: 19
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Alain Finkielkraut: l'antisemitismo non è affatto morto (ce ne sono due)»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 16/11/2019, a pag.19, con il titolo "Alain Finkielkraut: l'antisemitismo non è affatto morto (ce ne sono due)" l'intervista di Stefano Montefiori


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Alain Finkielkraut

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Stefano Montefiori


«Se il leader laburista Jeremy Corbyn vincesse le elezioni nel Regno Unito, sarebbe la prima volta dopo Hitler che in Europa arriva al governo un uomo politico antiebrei».
Corbyn nega di essere antisemita
. «Ma si è spinto molto lontano nel sostegno alle tesi degli islamisti. E il suo partito è infestato dall'antisemitismo. Mi fa ripensare alla frase di Jacques Julliard, secondo il quale oggi ormai si riconosce un uomo di destra dal fatto che difende gli ebrei, e uno di sinistra perché sta con gli islamisti. E un capovolgimento inaudito, ma siamo a questo: c'è una sinistra oggi che per ragioni elettorali ha scelto il partito dell'Islam politico». Secondo Alain Finkielkraut due antisemitismi percorrono oggi l'Europa: quello che affonda le radici nella tradizione dell'estrema destra europea, presente per esempio in Italia o in Polonia, e quello di sinistra, in Francia o in Gran Bretagna. «In questa seconda versione l'antisemitismo non è più un volto del razzismo, ma una patologia dell'antirazzismo: per difendere i musulmani, considerati i nuovi dannati della Terra, si attaccano gli ebrei»
. Nel caso invece delle minacce alla senatrice Liliana Segre, il clima politico nazionalista del «prima gli italiani» può averle favorite? In Italia c'è chi torna a distinguere tra veri italiani e persone che «non lo saranno mai»: per esempio il calciatore Balotelli perché nero, o la senatrice Segre perché ebrea.
«Questo è l'altro tipo di antisemitismo. E atroce attaccare una donna irreprensibile, sopravvissuta all'Olocausto. Questo significa che la nostra vigilanza deve esercitarsi su due fronti: contro l'avanzata di un antisemitismo legato all'immigrazione islamica, e contro un antisemitismo europeo che mostra in Italia di non essere morto. Sarebbe però sbagliato usare questi episodi terribili per proibire ogni critica dell'immigrazione».
Si riferisce alla commissione Segre?
«Sì, penso che l'idea di istituire quella commissione possa avere provocato un'inquietudine legittima. Con il pretesto di lottare contro il razzismo, in Europa c'è la tendenza a stigmatizzare se non addirittura criminalizzare ogni cautelá sull'immigrazioParigi Alain Finkielkraut, 70 anni. I suoi genitori sono sopravvissuti ad Auschwitz ne. Il Patto di Marrakech, firmato un anno fa da decine di Paesi (ma non dall'Italia, ndr), comincia con un inno all'immigrazione, stabilendo una sorta di canone al quale i media devono conformarsi. Posso capire che in Italia qualcuno non veda di buon occhio una commissione fatta con lo stesso spirito del Patto di Marrakech. Questo ovviamente non legittima gli ignobili insulti a Liliana Segre».
Nel febbraio scorso lei è stato aggredito per strada a Parigi durante una manifestazione del gilet gialli.
«Sono stato vittima del primo tipo di antisemitismo, quello di estrema sinistra, importato dal Maghreb. Mi hanno urlato "sporco sionista, torna a Tel Aviv", e altri insulti. In quel caso l'antisionismo è la foglia di fico dell'antisemitismo». Domenica a Parigi c'è stato un corteo contro l'islamofobia. «Durante il quale si sono viste le stelle gialle, già usate dai nazisti sugli ebrei destinati allo sterminio, appuntate sulle giacche dei musulmani. Al corteo ha partecipato la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, con uno spaventoso cocktail tra idealismo compassionevole e cinico realismo elettorale: gli ebrei in Francia sono 700 mila, i musulmani 6 milioni».

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