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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.11.2019 Iran/Usa: con chi dei due sta l'Italia?
Giuseppe Sarcina intervista Brian Hook

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 novembre 2019
Pagina: 13
Autore: Giuseppe Sarcina
Titolo: «L'inviato americano per l'Iran: Roma deve sanzionare Teheran»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/11/2019, apag.13, con il titolo "L'inviato americano per l'Iran: Roma deve sanzionare Teheran" l'intervista di Giuseppe Sarcina a Brian Hook, inviato speciale del Dipartimento di Stato in Iran.

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Giuseppe Sarcina  Brian Hook

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Washington- «L'Iran nasconde materiale nucleare e sta riducendo i tempi per la costruzione della bomba atomica: la situazione è gravissima, ora anche l'Europa deve reagire». Brian Hook, 51 anni, è l'inviato speciale del Dipartimento di Stato in Iran. II Segretario Mike Pompeo gli ha affidato l'incarico nel settembre 2018.
Quali sono i fatti nuovi che allarmano gli Usa?
«L'Aiea (Agenzia atomica internazionale, ndr) ha rivelato che l'Iran possiede materiale nucleare non dichiarato. Questo non ha che fare con l'accordo firmato con Teheran; chiama in causa, invece, il Trattato di non proliferazione nucleare, in base al quale l'Iran avrebbe dovuto dichiarare il possesso di questo materiale. Ma non lo ha fatto».
Che intenzioni ha l'Iran?
«Si sta attrezzando per completare il ciclo nucleare e sappiamo che sta tagliando i tempi per arrivare alla costruzione della bomba. La situazione è profondamente preoccupante. Credo che l'Ue dovrebbe condividere questo allarme».
Che cosa chiedono gli Stati Uniti all'Europa?
«I Paesi europei dovrebbero sanzionare il programma nucleare e il piano di avanzamento missilistico e dei droni portati avanti dall'Iran. Noi lo stiamo già facendo. Non possiamo permettere che il Paese sponsor numero uno del terrorismo mondiale nasconda materiale nucleare».
Gli europei, a cominciare dagli Italiani, hanno buoni rapporti con Teheran.
«Le nostre relazioni bilaterali con l'Italia sono eccellenti. So che l'Italia ha storicamente buoni rapporti con la Repubblica Islamica, ma l'Italia comprende anche che l'Iran rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza. Italia e Europa dovrebbero alzare gli standard e, ripeto, pensare a sanzionare il programma nucleare e missilistico degli iraniani».
L'escalation iraniana non è anche una conseguenza del ritiro Usa dall'intesa firmata nel 2015 con Teheran?
«No. Anzi l'Iran ha interpretato l'accordo come un via libera per i suoi progetti sugli armamenti nucleari, sui missili e i droni. Penso che gli attacchi del 14 settembre (missili contro impianti petroliferi sauditi, ndr) abbiano dimostrato quanto siano andati avanti su questo terreno. II "nuclear deal" si è consumato a spese della stabilità e della sicurezza nel Medio Oriente».
Quanto è alto il rischio di una guerra aperta?
«Siamo fiduciosi di poter controllare l'escalation. Anche se l'Iran finora ha respinto gli inviti alla moderazione non solo nostri, ma anche di Francia, Giappone e Oman. II presidente Trump ha offerto il dialogo. Il negoziato, però, deve comprendere tutti i problemi, tutte le minacce poste dall'Iran».

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