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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.09.2019 Intesa Sanpaolo in Israele per il cantiere del futuro tra hi-tech e sostenibilità
Commento di Paola Pica

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 settembre 2019
Pagina: 39
Autore: Paola Pica
Titolo: «Intesa Sanpaolo in Israele per il cantiere del futuro tra hi-tech e sostenibilità»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/09/2019, a pag. 39, con il titolo "Intesa Sanpaolo in Israele per il cantiere del futuro tra hi-tech e sostenibilità", il commento di Paola Pica.

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Paola Pica

Al numero 2 di Achutaz Bait street nel palazzo di vetro e acciaio della Borsa di Tel Aviv, uomini e donne dell'hi-tech di sei delle principali banche internazionali sono di casa. Nel loft che si affaccia sul salone delle «grida» — luce e colori, aree relax e partitelle a calcio balilla — i banchieri di ultima generazione, se così si può dire, scambiano saperi ed esplorano le nuove frontiere dell'innovazione. Concorrenti sui mercati, dialoganti in laboratorio. «Può stupire solo fino a un certo punto, almeno in questo Paese fondato sulla ricerca. Israele è la prima Nazione al mondo per numero di startup e produzione di brevetti pro capite» dice Guido de Vecchi, dal giugno scorso direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, presieduta da Maurizio Montagnese, cui fanno capo, tra le altre, le attività di economia circolare e intelligenza artificiale e tre siti di ricerca, uno nelle neuroscienze. «Le sei insegne bancarie che vede qui sono i componenti di The Floor, il principale hub fintech israeliano del quale Intesa Sanpaolo è partner fondatore con Rbs, HSBC, Santander, Deutsche bank e Sumitomo», spiega de Vecchi arrivato a Tel Aviv per l'advisory board. Obiettivo del «club» è selezionare le migliori aziende fintech, in settori come pagamenti digitali blockchain, cybersecurity, biometria, big data.

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«Negli ultimi tre anni Intesa Sanpaolo ha sviluppato con The Floor oltre 25 "piloti" su tecnologie fintech e supportato il "match-making" di quattro differenti delegazioni di imprese», racconta il dg di Innovation Center sottolineando che la società «punta su Israele sia come scouting tecnologico sia come opportunità di investimento per i nostri clienti imprese, dalle pmi ai grandi gruppi». L'accordo di The Floor, recentemente replicato anche a Hong Kong per aprire ai clienti il corridoio dell'innovazione cinese, non è infatti l'unico firmato a Tel Aviv. Il gruppo guidato da Carlo Messina è partner anche di Ourcrowd, la più grande piattaforma di crowdfunding al mondo con oltre 170 start-up in portafoglio e un miliardo di dollari di raccolta. Intesa collabora anche con la realtà non profit Startup National Central e,tra le altre, con la community di emanazione governativa Ecomotion che promuove le startup della smart mobility: guida autonoma, elettrico, carburanti alternativi. Il tutto supportato dall'ambasciatore d'Italia in Israele Gianluigi Benedetti.

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Dal prossimo novembre Intesa Sanpaolo Innovation Center collaborerà con l'attaché scientifico dell'Ambasciata d'Italia, Stefano Ventura, per selezionare le giovani start up italiane che hanno risposto al bando per il finanziamento della mobilità in Israele. Dice ancora de Vecchi: «La smart mobility, così come il cleantech, le tecnologie per l'ambiente e tutto ciò che rappresenta una spinta all'economia circolare è in cima alla nostra agenda. Il piano strategico condiviso con il presidente Montagnese ci porterà a una crescita dei ricavi nei prossimi anni». L'economia circolare è considerata motore di sviluppo dentro e fuori la banca. Intesa — unico partner bancario della Ellen MacArthur Foundation, l'organizzazione che promuove il modello circolare — ha aderito ai principi di responsabilità sociale dell'Onu e sul ridisegno industriale ha puntato 5 miliardi di euro nel periodo 2018-2021. «Le imprese a impatto sociale e ambientale virtuoso sono meno rischiose per la banca e trovano più facilmente investitori — sostiene de Vecchi —, grandi attori globali come B1ackRock stanno riducendo i titoli di aziende non sostenibili». Inutile nascondere il ritardo accumulato dal Paese nella rivoluzione tecnologica, con almeno so punti che ci separano da Francia e Germania nell'indice che misura il tasso di innovazione. «Il compito di Intesa Sanpaolo Innovation Center è proprio questo — conclude — permettere al Paese di fare il salto. Possiamo e anzi dobbiamo farcela».

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