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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.07.2019 Gerusalemme e lo stilista palestinese: e allora?
Cronaca di Barbara Millucci

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 luglio 2019
Pagina: 25
Autore: Barbara Millucci
Titolo: «Lo stilista palestinese e la sfilata a Gerusalemme»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/07/2019 a pag.25, con il titolo "Lo stilista palestinese e la sfilata a Gerusalemme" la cronaca di Barbara Millucci

Siamo convinti che Jamal Taslaq non apprezzerebbe il tono di questo pezzo, che lo considera una persona bisognosa di aiuto per organizzare una sfilata di moda a... Gerusalemme! Taslaq ha lavorato molti anni in Italia, quindi conosce bene come il mondo della moda non conosce barriere di nessun tipo, il valore degli stilisti non è legato a nulla che non sia la capacità personale. La fama arriva a chi la merita. Così deve essere successo anche a Taslaq. L'unico aspetto che può danneggiarlo è la sua sottomissione alla Sharia, che lo obbliga a mischiare religione a vestiti, fino ad arrivare al ridicolo di una sfilata con i simboli di tre fedi.
In Israele ci sono attori  di etnia arabo-musulmana, israeliani come chiunque altro, così come registi, cantanti che vivono e lavorano in piena libertà, senza aver bisogno di giustificazioni.
C'è una sua affermazione nell'intervista, che ci aguriamo sia stata riportata corretamente:"
Arrivavo da anni di Intifada, che hanno devastato ed umiliato la mia terra"Jamal sa benissimo chi è stato a inventare le intifade che hanno devastato e umiliato la sua terra! Se l'ha detto veramente, faccia attenzione a chi applica la Sharia, non abbia invece nessun timore da Israele, dove troverà solo amici e attenti estimatori.

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Barbara Millucci          Jamal Taslaq

Per la prima volta nella storia d'Israele, uno stilista palestinese, sfilerà nel centro di Gerusalemme. «II defilè si terrà a metà settembre nel cortile di uno dei palazzi più esclusivi della città santa con affaccio sia sulla Cupola della Roccia che sulla Chiesa della Natività». Jamal Taslaq è nato a Nablus ,in Cisgiordania. E arrivato in Italia 20 anni fa: dopo aver studiato all'Accademia di moda di Firenze, ha aperto una boutique di haute couture in via Veneto a Roma, frequentata anche dalla principessa Rania di Giordania, da Sharon Stone, da Patti Bravo. I sui abiti sono interamente ricamati a mano da sarte palestinesi, come è nella tradizione araba. Dopo Amman e Ramallah, Jamal ha sfilato perla prima volta anche al Palazzo di Vetro di New York. Ma ora lo attende la sfida più emozionante. «Vedere le modelle di tutto il mondo indossare a Gerusalemme la mia collezione è il mio Lo stilista palestinese e la sfilata a Gerusalemme sogno più grande. Sto pensando ad una passerella in cui le mannequin tengono in mano un candelabro, una croce e una mezzaluna». «Quando ricamo a mano mi ispiro alle tre fedi: quella samaritana (ebrea), cristiana ed arabe. La religione non è mai sinonimo di diversità ma di ricchezza che viene dal profondo e che trame di seta, intarsi e tessuti esaltano», continua il sarto. «Quando a 19 anni sono arrivato a Firenze, mi sono da subito innamorato dell'arte rinascimentale fiorentina. Arrivavo da anni di Intifada, che hanno devastato ed umiliato la mia terra. Per me Firenze rappresentava il nuovo rinascimento». Ha due passaporti (uno giordano, uno italiano e residenza in Palestina). «La luce di Roma è unica. Non la lascerò mai. Dona un allure particolare alle mie creazioni».

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