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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.06.2019 Québec, sì alla legge sulla laicità
Commento di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 giugno 2019
Pagina: 15
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Legge sulla laicità Cambia il Québec multiculturale»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/06/2019. a pag.15, con il titolo "Legge sulla laicità Cambia il Québec multiculturale" il commento di Stefano Montefiori.

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Stefano Montefiori

Nella notte di domenica il parlamento della provincia francofona del Québec ha approvato una «legge sulla laicità» che rompe il modello multiculturale fissato in Canada dalla carta costituzionale del 1982, e che importa in Nordamerica la battaglia francese contro l’ostentazione dei simboli religiosi nello spazio pubblico. In base alla nuova legge i funzionari pubblici in Québec, per esempio i giudici, i poliziotti, gli agenti penitenziari, gli insegnanti, non potranno portare segni religiosi visibili nell’esercizio delle loro funzioni: niente velo islamico, o turbante dei sikh, per esempio. È una svolta che apre a possibili conflitti costituzionali con lo Stato federale canadese, e in prospettiva a un rilancio della «questione nazionale» del Québec con l’ipotesi di un nuovo referendum per l’indipendenza a partire dal 2022.

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Il modello multiculturale anglosassone lascia libertà di espressione e manifestazione religiosa anche in pubblico ai cittadini di qualsiasi etnia e confessione, ai quali non viene chiesto di conformarsi a un modello dominante di «cittadino canadese». Secondo i detrattori, questo lascia spazio al comunitarismo, ossia allo sviluppo separato in comunità distinte, negando uno spazio comune a tutti i cittadini al di là delle appartenenze religiose. Il modello assimilazionista francese negli ultimi anni ha fatto della difesa della laicità il suo strumento d’elezione, con le leggi che proibiscono il velo nelle scuole e il burqa nelle strade. Esulta il sociologo canadese Mathieu Bock-Côté (nella foto), che si è battuto per la legge ed è molto popolare in Québec e in Francia grazie ai suoi interventi sul Journal de Montréal e sul Figaro (ed è autore di un saggio contro l’«Impero del politicamente corretto»). «Si tratta di un momento storico — scrive Bock-Côté —. Il popolo del Québec riafferma il diritto a definire il proprio modello di integrazione, radicato nella sua identità fondatrice e normativa». Il Québec è da domenica ancora più vicino alla Francia, e più lontano dal Nordamerica.

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