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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.05.2019 Eurovision a Tel Aviv, un successo mondiale. Una figuraccia per i vari BDS
Cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 maggio 2019
Pagina: 41
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Finale Eurovision, Mahmood e Madonna accendono la serata»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/05/2019, a pag.41, con il titolo "Finale Eurovision, Mahmood e Madonna accendono la serata" la cronaca di Davide Frattini

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1° Duncan Laurence                          2° Mahmood

Dispiace che Frattini non abbia riportato la risposta di Mahmood a quei giornalisti ignoranti che gli chiedevano perchè nella sua canzone 'soldi' si beve champagne, visto che questo è il periodo di Ramadan.  Mahmood aveva risposto di essere italiano e cristiano. 
Da tutti i vari BDS che attaccano Israele, aspettiamo l'annuncio di un Eurovision in qualche paese arabo-musulmano, con dei cantanti simili a quelli che abbiamo visto e ascoltato a Tel Aviv.

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L'olandese Duncan Laurence ha confermato le previsioni dei bookmaker. Riporta a casa il Microfono di cristallo dopo 44 anni e conquista la quinta vittoria del suo Paese all'Eurovision. Racconta che Arcade — suonata alle tastiere, solo, circondato da un cielo scuro attraversato da aurore boreali — è ispirata da «una persona profondamente amata e morta giovane. Fino ad ora ho scritto soprattutto per gli altri e sono contento di salire in scena e condividere la mia esperienza». I partecipanti entrano uno dopo l'altro come atleti, le bandiere nazionali fatte ruotare da un giocoliere, in fondo queste sono le Olimpiadi (euro-allargate) della canzone. Ogni concorrente è intro- dotto da un video girato in un pezzetto dei 22 mila chilometri quadrati coperti da Israele, a Mahmood sono toccati i container e i mercantili del porto di Ashdod. La serata finale è stata aperta da Lucy Ayoub, che saluta anche in ebraico e arabo, dalla modella Bar Refaeli, in abito lungo argento, affiancate da Erez Tal e Assi Azar. A fare da madrina Netta Barzilai che l'anno scorso ha vinto a Lisbona vent'anni dopo il trionfo transex di Dana International. Il premier Benjamin Netanyahu non ha partecipato per «ragioni di sicurezza», a rappresentare la famiglia di governo c'era la moglie Sara. Madonna ha firmato il contratto definitivo pochi giorni fa, è atterrata in Israele con una squadra di 130 persone, tra loro 40 coristi e 25 ballerini. La diva americana — con benda nera da pirata sull'occhio sinistro — non ha ceduto alle pressioni globali del movimento che promuove il boicottaggio di Israele e a quelle personali di Roger Waters: il co-fondatore dei Pink Floyd incita gli artisti stranieri a cancellare gli spettacoli nello Stato ebraico, li accusa di oscurare con le luci dei riflettori le condizioni dei palestinesi nei territori occupati. L'operazione per guastare la festa dell'Eurovision non ha funzionato, un evento che per statuto e missione vuole evitare le polemiche politiche: 10 mila turisti sono arrivati a Tel Aviv, un po' meno del previsto, nessun partecipante ha defezionato. Madonna ha deciso comunque di mandare il suo messaggio: uno dei danzatori indossava la bandiera israeliana, un'altra quella palestinese, con i due che alla fine della canzone si abbracciano. La canzone con cui ha vinto il Festival di Sanremo ha portato Mahmood al secondo posto. E apparso in camicia a maniche corte con fiori orientali dorati. Sulla scenografia alle spalle scorrono le immagini di quand'era bambino, i tre ballerini indossano una maglietta nera con il punto rosso al centro che alla fine si riflette ingigantito sullo schermo con la scritta: «I soldi non comprano l'amore». Il cognome paterno Mahmoud — il nome d'arte sostituisce la «u» con un'altra «o» — aveva forzato le domande dei giornalisti internazionali che durante le conferenza stampa si sono concentrati sulle origini egiziane del padre e su quel verso di Soldi («Bevi champagne sotto Ramadan»), i musulmani celebrano proprio in queste settimane il mese a loro più sacro. Anche il francese Bilal Hassani — ieri sera con parrucca bionda lunghissima — ha scontato gli stereotipi contro cui reagisce la sua Roi. La televisione israeliana Kan, che ha trasmesso l'Eurovision, ha prodotto una miniserie in tre puntate per raccontare la storia di un cantante di origine nordafricana e omosessuale (come Bilal) che lo Stato Islamico costringe a commettere un attentato a Tel Aviv durante un concorso canoro. Troppe somiglianze con la realtà, gli organizzatori europei del festival hanno imposto di rinviare la messa in onda prevista proprio per maggio.

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