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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.05.2019 Verso il Salone del Libro 2019:la libertà di opinione va difesa
Commento di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 maggio 2019
Pagina: 27
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Buon Salone: di tutti i libri»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/05/2019 a pag.27 con il titolo "Buon Salone: di tutti i libri" il commento di Pierluigi Battista.

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Pierluigi Battista

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Alla vigilia del Salone del libro, mentre sembrano ruggire ancora i maniaci seriali della censura e del bavaglio, appare necessario ricordare agli intolleranti di ogni colore quella base minima, ma proprio minima, di princìpi che dovrebbero stare alla base di una civiltà che consideri la libertà culturale come un valore irrinunciabile. Eccoli, in estrema sintesi. Non mettere al bando nessuna casa editrice. Non chiudere con il lucchetto stand dove siano esposti libri sgraditi. Non rovesciare (materialmente e metaforicamente) i banconi delle librerie che promuovono idee diverse, o addirittura opposte. Non mettere all’indice scrittori sgraditi. Non interrompere con i metodi che sono dello squadrismo di ogni tipo e, ancora una volta, di ogni colore, la presentazione di libri ideologicamente agli antipodi. Non considerare la libertà culturale come una variabile da manipolare arbitrariamente e da rivendicare solo per sé e per, citando Alberto Sordi, i «compagnucci della parrocchietta». Non soffocare le idee diverse, anche se considerate spregevoli. Non impedire l’allestimento di spettacoli teatrali considerati riprovevoli. Non impedire mai, mai e poi mai concerti, film, mostre d’arte: mai, mai e poi mai, per nessuna ragione al mondo. Non considerare le opinioni diverse, anche sideralmente diverse, come reati: i reati d’opinione sono odiosi, sempre. Non pensare di far valere le proprie ragioni con l’aiuto della polizia: tentazione dei meschini, oltre che degli intolleranti. Non discriminare autori sgraditi, che presentano i loro libri sgraditi in una manifestazione culturale che dovrebbe conoscere piuttosto la bellezza della battaglia delle idee, non il conformismo di chi pretende di averne il monopolio. Non avanzare ipocritamente presunte buone intenzioni per giustificare la censura e il rogo dei libri: i regimi autoritari, di destra e di sinistra, si sono sempre fatti scudo delle migliori intenzioni. Non cedere al demone dei divieti, delle messe al bando, del silenziamento coatto, la scorciatoia tipica di chi non sa sostenere le proprie ragioni ad armi pari. La censura è sempre una forma di vigliaccheria di maggioranza. E la vigliaccheria al potere è la nemica numero uno della libertà culturale. Non censurare mai, mai e poi mai: è molto semplice, basta dominare l’intollerante che è in noi. Buon Salone del libro, di tutti i libri.

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