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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.05.2019 Trump mette tra i terroristi i Fratelli Musulmani. E l'Italia che fa?
Cronaca di Giuseppe Sarcina

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 maggio 2019
Pagina: 13
Autore: Giuseppe Sarcina
Titolo: «Trump inserirà i Fratelli musulmani tra i terroristi»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/05/2019, a pag. 13, con il titolo "Trump inserirà i Fratelli musulmani tra i terroristi", il commento di Giuseppe Sarcina.

Complimenti a Donald Trump per l'inserimento dei Fratelli Musulmani nella lista delle organizzazioni terroristiche. E l'Italia come si comporta verso la stessa organizzazione? Nel nostro Paese l'UCOII (Unione delle Comunità Islamiche in Italia) è gestito proprio dalla Fratellanza Musulmana, considerata a torto "moderata" anche se i suoi obiettivi sono la ricostituzione del Califfato e l'imposizione della legge del Corano. Per approfondire, inserire le parole chiave "Fratellanza musulmana" nella casella "Scrivi qui una parola da cercare", in alto a destra sulla home page di IC.

Ecco l'articolo:

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Giuseppe Sarcina

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Il simbolo della Fratellanza musulmana, da oggi organizzazione terrorista in Usa

Donald Trump si prepara a inserire i Fratelli musulmani nella lista delle organizzazioni terroristiche. Una decisione allo studio da almeno due anni, ma che non a caso sembra pronta adesso, poche settimane dopo la visita del presidente egiziano al-Sisi a Washington. La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha fatto sapere che Trump «si è consultato con il suo team del Consiglio di sicurezza nazionale e con i leader della regione per condividere queste preoccupazioni». I «leader della regione» sono sostanzialmente due. Il primo è appunto al-Sisi, l’ex generale salito al potere con un colpo di Stato nel 2013 per rovesciare il presidente Mohamed Morsi, eletto nel 2012 grazie alla spinta dei Fratelli musulmani: una rete sociale e politica che di fatto rappresenta ancora oggi l’unica forza di opposizione in Egitto. Al-Sisi e i servizi di sicurezza temono che la nuova ondata di proteste partita dall’Algeria e alimentata anche dai Fratelli musulmani possa alla fine riaccendere le manifestazioni anche al Cairo, con uno scenario simile alle Primavere arabe del 2011.

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Donald Trump

Da mesi l’ex generale sta chiedendo agli Stati Uniti una copertura internazionale per continuare indisturbato la spietata repressione contro i militanti dei «Fratelli». L’ultimo tentativo, l’incontro con Trump nello Studio ovale, il 9 aprile, sembra sia stato quello buono. Ma la decisione della Casa Bianca asseconda anche «le preoccupazioni di un altro leader»: il premier israeliano Netanyahu, convinto che i Fratelli Musulmani abbiano forti legami con il gruppo palestinese di Hamas. L’organizzazione islamista ha ramificazioni in diversi Paesi. In Tunisia, per esempio, i «Fratelli» sono stati tra i protagonisti della Rivoluzione dei Gelsomini nel 2011 e fanno parte della coalizione di governo, sia pure tra accuse e gravi sospetti. In Libia appoggiano il fragile esecutivo di al Sarraj. La mossa di Trump alimenterà le tensioni tra gli alleati: i Fratelli musulmani sono appoggiati dal presidente turco Erdogan, mentre l’Arabia Saudita li ha marchiati come terroristi già nel 2014.

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