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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.02.2019 Venezuela, cantanti contro e pro Maduro. Guarda caso, quelli che sostengono il BDS contro Israele sono anche favorevoli alla dittatura...
Cronaca di Rocco Cotroneo

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 febbraio 2019
Pagina: 18
Autore: Rocco Cotroneo
Titolo: «La battaglia dei concerti. Maduro risponde al confine al maxi show di Branson»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA del 21/02/2019, a pag. 18, con il titolo "La battaglia dei concerti. Maduro risponde al confine al maxi show di Branson", il commento di Rocco Cotroneo.

L'iniziativa voluta dall'inglese Richard Branson consiste in un concerto in solidarietà delle vittime del regime dittatoriale di Maduro. Hanno aderito Alejandro Sanz, Miguel Bosé, Juan Luis Guerra, Anitta, la band messicana Manà.

Maduro ha risposto non solo negando l'ingresso ai cantanti (che quindi si esibiranno al confine) ma anche minacciando un evento contrario, sempre musicale. Maduro ha incassato l'immediato appoggio di Roger Waters dei Pink Floyd. Guarda caso Waters è uno dei sostenitori più fanatici del movimento antisemita BDS, che vuole isolare e boicottare Israele in perfetta continuità con le politiche naziste. L'appoggio alla discriminazione contro lo Stato ebraico evidentemente va di pari passo con il sostegno ai dittatori.

Ecco l'articolo: 

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Rocco Cotroneo

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Juan Guaidó

Sarà una due giorni storica per il Venezuela e tutto il Sudamerica, scampoli di guerra fredda sul ponte che ha spaccato il continente. L’ennesimo tentativo di dare una spallata alla dittatura di Nicolás Maduro partirà domani dal versante colombiano, a Cucuta, con un concerto internazionale in appoggio all’opposizione, e poi con la promessa di fare entrare sabato in Venezuela gli aiuti umanitari accumulati nelle ultime settimane. Sul lato opposto, a San Antonio del Táchira, Maduro mantiene tutto sbarrato, ordina ai suoi generali di non far passare nulla e inventa un evento speculare a favore del regime. Lo stallo che dura da alcune settimane tenta di romperlo il miliardario inglese Richard Branson (Virgin) con il suo Venezuela Aid Live. Sul palco montato nel versante colombiano ci saranno grandi nomi della musica latina come gli spagnoli Alejandro Sanz e Miguel Bosé, il dominicano Juan Luis Guerra, la band messicana Maná, la superstar brasiliana Anitta. Obiettivo è iniziare la raccolta di 100 milioni di dollari da destinare al Venezuela ridotto alla fame dalla crisi economica e dall’iperinflazione, ma soprattutto spingere affinché i camion pieni di medicine e cibo già arrivati a Cucuta e fermi al ponte Las Tienditas possano entrare in territorio venezuelano. È questo il cuore della strategia del presidente «incaricato» Juan Guaidó, piegare il regime con la forza della solidarietà internazionale, dato che a oltre un mese dal suo giuramento e nonostante l’enorme appoggio straniero, il regime chavista è ancora in piedi. Ma una volta spenti gli amplificatori del concerto, domani sera, come farà Guaidó a mantenere la promessa di far entrare gli aiuti nel fine settimana? Non è chiaro.

 

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Roger Waters, fanatico diffusore di odio contro Israele

Nessuna ipotesi è esclusa, ha detto il leader oppositore ancora ieri, ma è possibile ipotizzare un confronto armato visto che l’esercito venezuelano è schierato per non far entrare nulla e nessuno? Nonostante i container portino quasi tutti la sigla UsAid non ci sono truppe americane in zona, e le colombiane sono quelle normali, di stanza nella regione di confine. Sul lato venezuelano, dice l’opposizione, ci sono migliaia di volontari e ditte di trasporti pronte a ricevere i pacchi e a distribuirli, ma nonostante i continui appelli di Guaidó non si registrano al momento defezioni nell’esercito. Lo stesso problema si porrà al confine con il Brasile, dove si sta organizzando una operazione simile, e sul litorale caraibico dove i porti sono sotto controllo militare. «Dietro l’elemosina ci sono i soldati dell’imperialismo pronti a invadere il nostro Paese», ringhia giorno e notte Maduro, il quale continua a sostenere che il Venezuela non ha bisogno di «cibi avvelenati e contaminati». Allo stesso tempo annuncia però che stanno arrivando 300 tonnellate di aiuti dalla Russia «che pagheremo regolarmente ed entreranno seguendo le regole». Non solo: sul lato venezuelano del ponte, il regime chavista ha organizzato per i prossimi due giorni un controconcerto di artisti fedeli al regime, e come sfottò al nemico colombiano ha promesso di inviare pacchi di beni di prima necessità ai più bisognosi a Cucuta, insieme a un gruppo di medici. Maduro ha anche incassato l’appoggio di Roger Waters, uno dei fondatori dei Pink Floyd che ha criticato l’iniziativa del connazionale Branson. «Il concerto è un trucco, non ha niente a che vedere con gli aiuti», ha scritto il celebre bassista, facendo appello al collega Peter Gabriel, il quale è stato anche lui invitato a Cucuta.

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