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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.02.2019 Ben tornata Nikki Haley, era ora!
Cronaca di Giuseppe Sarcina

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 febbraio 2019
Pagina: 15
Autore: Giuseppe Sarcina
Titolo: «Jet e (tanti) dollari, per i repubblicani sorge la stella Nikki»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/02/2019, con il titolo "Jet e (tanti) dollari, per i repubblicani sorge la stella Nikki"

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Ben tornata Nikki, era ora!!

WASHINGTON- Pochi giorni fa Nikki Haley è stata avvistata dai cronisti alla Union Station, lo scalo ferroviario di Washington. È a suo modo una notizia, perché da ultimo l'ex ambasciatrice americana all'Onu si sposta spesso su jet privati. Haley è tra gli ospiti più richiesti in convegni e dibattiti. E tra i più cari: la sua tariffa base per un discorso è di 200 mila dollari. Un compenso da ex presidenti più o meno pari a quello richiesto fino al 2016 da Hillary Clinton. Alcuni settori del partito repubblicano puntano su Haley, 47 anni, per costruire la risposta conservatrice al dilagare delle donne democratiche. Secondo il sito «Axios», il finanziere Paul Singer, fondatore dell'hedge fund Elliott (in Italia, tra l'altro è proprietario del Milan) ha organizzato una cena a Manhattan il prossimo 27 febbraio con una ventina tra maggiori finanziatori dei repubblicani. Ospite d'onore: Nikki Haley. Singer appoggia il Pac, Il comitato per la raccolta fondi per promuovere candidature femminili, costituito dalla deputata newyorkese Elise Stefanik, 34 anni, ex consigliera di George W. Bush. Il problema è molto semplice. Alla Camera le deputate occupano 102 seggi su 435: le democratiche sono 89; le repubblicane 13. Al Senato le donne sono 25 su loo: 17 progressiste, 8 conservatrici. Il partito democratico sta recuperando consensi anche tra quelle donne bianche che nel 2016 avevano votato per Trump. La Casa Bianca sta prendendo qualche contromisura, enfatizzando, per esempio, le iniziative a sostegno delle imprenditrici lanciate da Ivanka Trump. Ma per Singer e altri big della finanza non basta. Occorre un volto, una personalità da contrapporre alle democratiche in corsa perla presidenza. Sono già sei su u, contando la senatrice Amy Klobuchar, che ieri ha formali77ato la candidatura. Ecco allora l'idea Haley. Un profilo oggettivamente interessante per i conservatori. Nikki Randhawa, figlia di immigrati indiani Sikh nasce a Bamberg, in South Carolina. Si diploma in ragioneria e inizia subito a fare politica. Sposa Michael Haley, un ufficiale della Guardia nazionale. Nel 2010 diventa la prima donna governatrice del suo Stato. Si avvicina al Tea Party, il movimento antitasse. Si schiera contro l'aborto e a favore della linea dura sull'immigrazione. Sale alla ribalta nazionale il 9 luglio del 2015 quando vieta l'esposizione pubblica della bandiera confederata, simbolo adottato dai suprematisti bianchi. Un atto di coraggio non solo politico. Il 12 gennaio 2016 viene scelta dal Partito repubblicano per tenere il contro-discorso sullo Stato dell'Unione, in risposta a quello di Barack Obama. Nelle primarie repubblicane di quell'anno appoggia prima Marco Rubio e poi Ted Cruz. Ecco che cosa diceva di Donald Trump: «Chi non sconfessa il Ku Klux Klan non può essere il nostro candidato». Il 23 novembre 2016 il presidente eletto la indica come ambasciatrice all' Onu. Haley accetta con entusiasmo. Da quando, il 9 ottobre 2018, si è dimessa da quell'incarico, il suo nome ricorre negli scenari più diversi. C'è chi pensa che alla fine Trump potrebbe sceglierla come vice nel ticket elettorale per il 2020, scaricando Mike Pence. Al momento sembra un'ipotesi improbabile, ma si vedrà. In ogni caso Nikki si prepara a rientrare. Intanto fa soldi con le conferenze.

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