Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/12/2018, a pag.55, con iltitolo "Una guida speciale in Terra Santa: il cardinale Martini", la recensione di Anna Gandolfi al libro di Marco Gazonio, definito "uno dei maggiori esperti del pensiero del cardinale Martini". Sarà, ma dal testo dell'autore l'impressione che se ne ricava non corrisponde all'immagine che Martini ha sempre dato del suo attaccamento a Israele, che non ci risulta chiamasse 'terra santa'. Una biografia 'politicamente corretta' dell'unico cardinale che dimostrò i suoi sentimenti verso Gerusalemme decidendo di andarci a vivere dopo aver guidato l'arcidiocesi  milanese.

Ecco la recensione:

II Monte Nebo, terrazza di rocce sulla Terra promessa. Le gole di Qumran, per duemila anni custodi di manoscritti biblici. Tiberiade, il Getsemani. Un viaggio in Terra Santa è un viaggio nella storia e nello spirito. Per Carlo Maria Martini (19272012), che a Gerusalemme si ritirò dopo aver guidato dal 1980 al 2002 l'arcidiocesi ambrosiana, questi sono luoghi «pieni di fascino per il cristiano, perché qui è stato Gesù, c'è il cielo che ha contemplato. Io trovo qui un'ispirazione continua». Già nel discorso d'ingresso a Milano, ilio febbraio ig8o, aveva parlato di «città a me care, simbolo di unità fra gli uomini». Prima fra tutte, Gerusalemme. Tra i cronisti quel giorno c'era Marco Garzonio, ora editorialista del «Corriere», che ha seguito l'episcopato di Martini diventando uno dei maggiori esperti del suo pensiero. Proprio Garzonio è autore di Ritorno a Gerusalemme. Il cammino del cristiano in Terra Santa con Carlo Maria Martini (Edizioni Terra Santa, pagine 192, €16), libro in cui l'arcivescovo è guida in un percorso, ideale ma non solo, tra i luoghi biblici. Geografle, volti. Un viaggio dal Mar Morto allo Yad Vashem. Garzonio parte di volta in volta da una lettera pastorale del cardinale, ne analizza le riflessioni, lega testi e località. E se Martini è guida fra i luoghi, i luoghi sono finestra sul pensiero di Martini. La sesta tappa (su otto) e Gerico: lìi il buon samaritano soccorre un ferito, «II prossimo» del Vangelo. Martini, nel 1985, scrive: «II prossimo non esiste già. Prossimo si diventa. Prossimo divento io stesso nell'atto in cui, davanti a un uomo, anche forestiero, decido di fare un passo che mi avvicina». E l'altro da sé, che non viene ignorato. «L'immigrazione, la crisi della rappresentanza politica, il welfare come si presentano ora erano impensabili in quegli anni. Eppure — annota Garzonio — la lettera offre spunti illuminanti sull'oggi». II libro riunisce anche poesia e cronaca. Nel febbraio 1992 il giornalista è in Terra Santa con l'arcivescovo. «Nel mezzo del pellegrinaggio con 1.5oo milanesi — racconta — arrivò la notizia di Tangentopoli. Sin da quei giorni a Nazaret emerse la linea di Martini: "Che da queste esperienze nascano volontà di pulizia e onestà"». Risorgere. «Con lui Milano ha imparato che si può cadere e rialzarsi». Ed è ancora a Gerusalemme che si torna.

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