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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.11.2018 Ricordi futuri: la mostra sulla Shoah apre a 'Binario 21' Memoriale a Milano
Cronaca di Francesca Bonazzoli

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 novembre 2018
Pagina: 17
Autore: Francesca Bonazzoli
Titolo: «Arte e memoria al Binario 21»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - Milano di oggi, 14/11/2018, a pag. 17, con il titolo "Arte e memoria al Binario 21" la cronaca di Francesca Bonazzoli.

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È stata la senatrice Liliana Segre, dopo aver visto a Torino la mostra «Ricordi futuri 4.0. Cosa c'è in fondo al binario», a caldeggiarne il passaggio anche a Milano, al Memoriale della Shoah, costruito intorno al binario 21 della stazione Centrale da dove l'allora tredicenne Liliana cominciò il suo viaggio verso l'orrore di Auschwitz-Birkenau. Curata da Ermanno Tedeschi e composta da 5o opere di artisti contemporanei, l'esposizione verrà inaugurata oggi alle i8 (p.za Safra 1, fino a febbraio, ingr. € 10/5), ma la decisione non è stata facile perché, ha sottolineato il presidente Roberto Jarach, il Memoriale è uno spazio pensato vuoto e buio come condizione per il raccoglimento. II senso di questa «prima volta» sta dunque tutto nel bisogno di intervenire in una situazione esterna preoccupante. «Dobbiamo combattere la crescente intolleranza e aprirci a nuove forme di informazione». La mostra si inserisce infatti all'interno del palinsesto «Premesso che non sono razzista. Come nasce il pregiudizio e come combatterlo».

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Il curatore Ermanno Tedeschi

I timori per un intervento «decorativo» sono risultati fondati. Infatti, mentre le opere all'ingresso hanno una spettacolarità in qualche modo epica — con il muro di vecchie valigie, opera di Fabio Mauri, e il grande mucchio di libri accatastati sul pavimento da Manlio Geraci su cui il visitatore si affaccia dalla balconata come su un paesaggio di rovine — al contrario, il resto dei lavori di piccolo formato è affastellato in un corridoio con un effetto «fiera d'arte». D'altra parte, optando per la quantità, non si poteva fare altrimenti perché si è giustamente voluta preservare vuota l'area dei binari dove ancora sostano i vagoni usati per la deportazione.

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Funziona, invece, la stanza buia che accoglie l'emozionante video «I binari della memoria» di Laura Pol, così bene che, questa sì, potrebbe addirittura rimanere permanente tanto è perfetta nella forma che coincide con il contenuto: una proiezione sul pavimento, in due nastri paralleli come binari, di fotografie, lettere e documenti degli ebrei di Milano prima della promulgazione delle leggi razzi.

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