martedi` 07 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
24.09.2018 La Svizzera dice no al velo integrale. L'Italia non affronta neppure l'argomento
Inchiesta di Claudio Del Frate

Testata: Corriere della Sera
Data: 24 settembre 2018
Pagina: 13
Autore: Claudio Del Frate
Titolo: «La Svizzera che dice no al velo integrale»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/09/2018, a pag.13, con il titolo "La Svizzera che dice no al velo integrale" l'inchiesta di Claudio Del Frate

Immagine correlata

Vedere in strada questi gruppi famigliari con l'uomo davanti con i figli e dietro, ben distanziata, quella che dovrebbe essere la moglie, raggela il sangue nelle vene. Moglie schiava, nemmeno degna di stare accanto al marito.  Quando si legifererà anche in Italia come avviene in altri paesi europei?

Immagine correlata
Claudio Del Frate

In Svizzera da oggi sono due i cantoni dove alle donne di religione islamica è proibito l’uso del burqa. Al Canton Ticino, che già due anni fa aveva messo al bando il copricapo musulmano si è aggiunto quello di San Gallo. Qui il 67% della popolazione si è espresso a favore del divieto tramite uno dei molti referendum che sono il tratto distintivo della democrazia elvetica. Il no al burqa espresso nelle due regioni potrebbe essere solo l’anteprima di quanto accadrà in tutta la Svizzera il prossimo anno: il medesimo quesito sarà proposto infatti nel 2019 all’intera Svizzera sempre attraverso una consultazione popolare. I due terzi degli aventi diritto di San Gallo (regione di lingua tedesca nel nord ovest del Paese) hanno espresso il loro gradimento a mantenere una norma di legge che così recita: «Qualsiasi persona che si renda irriconoscibile coprendosi il volto in uno spazio pubblico, e quindi metta in pericolo la sicurezza pubblica, la pace sociale e religiosa, sarà multata». La norma era stata approvata dal parlamento locale su proposta dell’Udc, il partito «sovranista» che rappresenta la maggioranza relativa dell’elettorato elvetico. Verdi e socialisti avevano chiamato al voto i cittadini per abrogare il divieto, ricevendo però una netta bocciatura. Il responso delle urne è figlio del clima che ormai da anni si è consolidato nella Confederazione, un clima per la verità ambivalente: da un lato ci sono i timori per un’immigrazione massiccia (la Svizzera è il Paese europeo con il più alto tasso di stranieri); dall’altro c’è un sistema che fino a oggi ha garantito una accettabile integrazione tra diverse culture e l’assenza di episodi di terrorismo fondamentalista. In Ticino, dove la norma anti burqa è già in vigore (e dove il divieto riguarda anche la costruzione di minareti), le donne multate sino a oggi si contano sulle dita di una mano. Gli elettori svizzeri ieri sono stati chiamati a rispondere ad altri quesiti, sia in sede nazionale che locale. Il più singolare di questi riguardava l’approvazione di una legge definita «per il cibo sovranista». Una serie di associazioni chiedeva di introdurre nella Costituzione norme di controllo sanitario più stringenti sui prodotti alimentari di importazione. L’obiettivo dichiarato era favorire la vendita e il consumo di cibi «made in Suisse» rispetto a quelli provenienti dall’estero considerati poco affidabili dal punto di vista sanitario. La proposta tuttavia non ha convinto i consumatori elvetici che l’hanno bocciata di larga misura con un 68,4% di no; solo nella zona di Ginevra la proposta del «cibo sovranista» ha ottenuto la maggioranza.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


https://www.corriere.it/scrivi/

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT