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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.08.2018 La fine del chimico criminale responsabile delle armi di Assad
Cronaca di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 agosto 2018
Pagina: 11
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Bomba sull’auto, ucciso lo scienziato della guerra di Assad»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/08/2018, a pag. 11, con il titolo "Bomba sull’auto, ucciso lo scienziato della guerra di Assad", l'analisi di Guido Olimpio.

L'uccisione del "chimico" - in realtà un criminale responsabile della gestione e programmazione delle armi chimiche di Assad - è stata rivendicata da un gruppo di terroristi anti-Assad. Non si capisce perché, allora, indicare in Israele la possibile origine dell'eliminazione dello scienziato criminale...

Ecco l'articolo:

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Guido Olimpio

Qualcuno ha eliminato Aziz Asber, scienziato siriano responsabile del centro di ricerche di Masyaf, sito dove il regime sviluppa armi chimiche e altri sistemi strategici. L’alto esponente era appena uscito dall’abitazione quando un’esplosione ha incenerito la sua auto. Attentato rivendicato con un comunicato dalle Brigate Abu Amara, gruppo affiliato al movimento di ispirazione qaedista Tahrir al Sham. L’episodio, come altri, è circondato dalla solita nebbia di guerra. Le assunzioni di responsabilità possono essere fondate oppure fare da schermo fumogeno per altro. Nessuno dubita delle capacità di alcune formazioni di insorti: hanno colpito molte volte, posseggono esperienza e mezzi, hanno quinte colonne a far da sponda. Ma tutto questo non esclude un altro scenario, scontato quanto reale. Ossia il coinvolgimento di Israele che, al solito, lascia che le news circolino in quanto fanno comunque il suo gioco. Il sospetto su una mano israeliana deriva da quanto avvenuto nel recente passato. Il network di impianti che fanno a capo al centro ricerche è stato spesso il target di raid aerei, azioni lanciate dallo Stato ebraico per contrastare le attività del regime e la sua collaborazione in campo militare con l’Iran.

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Aziz Asber

L’eliminazione di ufficiali, ricercatori, figure chiave è parte di un conflitto che è definito segreto ma è nota a tutti. Non solo. L’uccisione di alcune personalità è iniziata ben prima della rivolta popolare contro gli Assad, con alcune operazioni clandestine con le quali il Mossad ha assassinato bersagli umani di rilievo, compreso un generale esperto di missili centrato dal fuoco di un cecchino appostato su uno yacht. Era l’agosto del 2008, a Tartus. Gli attacchi, peraltro, oltre al valore tattico, rappresentano dei messaggi diretti ai russi. È in corso un negoziato difficile con Putin, una trattativa che nelle intenzioni di Israele dovrebbe portare alla partenza di iraniani e Hezbollah dalla Siria. Mosca ha replicato offrendo un ripiegamento dei miliziani khomeinisti di circa 100 chilometri dalle alture del Golan. La partita è aperta e lo Stato ebraico non si sente vincolato, quindi appena può incide mentre più a Est la tensione risale per le esercitazioni navali dei pasdaran, le minacce su Hormuz e un nuovo pacchetto di sanzioni Usa contro Teheran. A loro volta gli insorti muovono provando a mostrare di avere ancora frecce. Da qui le ipotesi che si sovrappongono lasciando come unica certezza la morte di Aziz Asber.

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lettere@corriere.it

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