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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.04.2018 Aspettando il Giro d'Italia a Gerusalemme, Gino Bartali cittadino onorario di Israele
Commento di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 23 aprile 2018
Pagina: 51
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Bartali cittadino onorario di Israele. Il fiore all’occhiello del Giro d’Italia»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/04/2018, a pag. 51, con il titolo "Bartali cittadino onorario di Israele. Il fiore all’occhiello del Giro d’Italia", il commento di Lorenzo Cremonesi.

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Se l’Italia del ciclismo voleva trovare consensi nei cuori degli israeliani che con crescente passione si dedicano alle due ruote, scegliendo di fare partire da Gerusalemme il prossimo 4 maggio la 101a edizione del Giro c’è riuscita benissimo. Non a caso il 2 maggio lo Stato di Israele nominerà Gino Bartali cittadino onorario. Un riconoscimento che arriva cinque anni dopo la proclamazione a «Giusto tra le Nazioni» da parte dello Yad Vashem, il museo dell’Olocausto. La motivazione è nota: Bartali nelle fasi finali della Seconda guerra mondiale, con le truppe tedesche schierate contro l’avanzata degli Alleati, sotto il sellino della bici trasportava documenti che contribuirono a salvare la vita di circa 500 ebrei. Un’operazione che il Ginaccio (scomparso 86enne nel Duemila) condusse in collaborazione con la curia di Firenze e l’allora arcivescovo Elia Angelo Della Costa. I suoi famosi allenamenti sui passi appenninici erano lunghi anche oltre 300 km. E intanto portava carte d’identità false che aiutarono tante tre le vittime delle famigerate leggi razziali. A lui è stata dedicata una ciclabile sulle colline a sud-ovest di Gerusalemme, all’interno dei confini del 1948.

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