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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.03.2018 Terrorismo: quando la domanda del perchè è tardiva
Cronaca di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 marzo 2018
Pagina: 12
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Arrestato anche l'amico del terrorista Lakdim»

Riprnediamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/03/2018, a pag.12 con il titolo "Arrestato anche l'amico del terrorista Lakdim" la cronaca di Stefano Montefiori.

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Il terrorista Lakdim

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Le solite belle parole, ma niente fatti

Stefano Montefiori, con molta chiarezza, chiude il suo pezzo così:
"
 il presidente Emmanuel Macron ha chiesto ieri ai prefetti la convocazione dei «gruppi di valutazione che seguono gli individui segnalati come radicalizzati». In sostanza, Macron vuole capire come mai, per l’ennesima volta, un individuo conosciuto dalle forze dell’ordine e sotto sorveglianza abbia potuto entrare in azione"
Già, come mai. La risposta dovrebbe già conoscerla Macron, e con lui i governi di tutta Europa, tutti pronti a sottovalutare sempre il pericolo del terrorismo islamico quando si prepara a colpire. Le forze dell'ordine sottostanno al potere politico, quando gli ordini sono condizionati dalla cautela/paura come vuole il  politicamente corretto questi sono i risultati. Basta celebrazioni delle 'vittime innocenti', i colpevoli non sono soltanto i terroristi assassini, i governi che non hanno ancora capito il significato della parola 'sicurezza' sono, di fatto, complici.

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Ecco il pezzo:

Dopo la compagna 18enne fermata poche ore dopo l’attentato, ieri nel quartiere popolare Ozanam di Carcassonne, nel Sud della Francia, la polizia ha arrestato un amico di 17 anni di Radouane Lakdim, il terrorista franco-marocchino di 25 anni che venerdì mattina ha ucciso in nome dell’Isis quattro persone: Jean Mazières, 60 anni, che si trovava sul posto del passeggero della Opel Corsa assaltata all’inizio dell’operazione a Carcassonne; Christian Medves, 50 anni, il macellaio del supermercato di Trèbes, conosciuto come «l’italiano» per le origini e l’esuberanza; il cliente del «Super U» Hervé Sosna, 65 anni, e il 44enne tenente colonnello della gendarmeria Arnaud Beltrame. La perquisizione in casa del terrorista ha permesso di scoprire materiale informatico con documenti legati all’Isis, e «una specie di testamento scritto a mano, piuttosto confuso, dove Lakdim si definisce come un soldato dello Stato islamico», dice una fonte vicino all’inchiesta. Anche se l’organizzazione dell’attentato non è partita dalla Siria, come era accaduto invece per il 13 novembre 2015 a Parigi, il terrorista potrebbe avere trovato la base ideologica e la determinazione nelle invocazioni dell’Isis a colpire i Paesi della coalizione. Vicino al suo cadavere, all’interno del supermercato di Trèbes, gli agenti hanno trovato una pistola, un coltello da cacciatore e tre bombe artigianali. L’intenzione era probabilmente di fare ancora più vittime. Al termine di un Consiglio ristretto di Difesa, il presidente Emmanuel Macron ha chiesto ieri ai prefetti la convocazione dei «gruppi di valutazione che seguono gli individui segnalati come radicalizzati». In sostanza, Macron vuole capire come mai, per l’ennesima volta, un individuo conosciuto dalle forze dell’ordine e sotto sorveglianza abbia potuto entrare in azione.

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