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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.03.2018 Corbyn dalla parte di Putin (ma anche il partito laburista non è da meno)
Il commento troppo benevolo di Luigi Ippolito sulla sinistra inglese

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 marzo 2018
Pagina: 11
Autore: Luigi Ippolito
Titolo: «Troppa cautela per Corbyn. Stavolta rischia di restare solo»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/03/2018, a pag.11 con il titolo"Troppa cautela per Corbyn. Stavolta rischia di restare solo" il commento di Luigi Ippolito

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Nel suo commento Luigi Ippolito non descrive correttamente la sinistra laburista inglese, responsabile di molte disgrazie che hanno colpito il Regno Unito, a partire dagli accordi con il regime nazista. Corbyn è l'attuale segretario non per caso, infatti ne rappresenta pienamente l'ideologia. Per valutare il personaggio non occorreva aspettare la difesa di Putin. Ippolito scrive " La sinistra britannica infatti è per tradizione occidentale e atlantista", a noi non pare proprio, così come ci sembra un azzardo scrivere "anche la classe operaia britannica è patriottica"
Su Corbin e il partito laburista, cliccare 'corbyn' nello spazio in home page, colonna a destra, per averne un ritratto aderente alla realtà

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Luigi Ippolito

C’è un caso Corbyn a margine dello scontro fra Londra e Mosca seguito all’avvelenamento dell’ex spia russa a Salisbury. Mentre il governo di Theresa May reagiva con fermezza a quello che si configurava come un attacco chimico sul suolo britannico, il leader laburista invitava a non saltare a conclusioni affrettate; avanzava l’ipotesi che potesse trattarsi di una vicenda legata alla mafia; e addirittura citava il fiasco dell’ intelligence occidentale sulle presunte armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Tutte prese di posizione che hanno causato non solo l’indignazione della destra, ma anche un forte disagio nelle file laburiste. La sinistra britannica infatti è per tradizione occidentale e atlantista: mentre la storia personale di Corbyn è diversa. Lui è un veterano dei movimenti pacifisti degli anni Settanta e Ottanta e ha sempre guardato con sospetto gli Stati Uniti e la Nato. Spesso la stampa conservatrice gli ha rinfacciato le sue simpatie per l’Ira, Hamas e Hezbollah: ma queste accuse, rivolte al passato, non hanno intaccato il suo appeal elettorale. Così come sono finite nel nulla le rivelazioni sui suoi contatti con i servizi segreti cecoslovacchi. Ma ora è diverso: se Corbyn apparisse ambiguo nel condannare il regime di Putin, potrebbe pagare un prezzo di fronte ai suoi sostenitori. Perché anche la classe operaia britannica è patriottica.

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lettere@corriere.it

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