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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.12.2017 L'ostilità a Trump colpisce la libertà di Gerusalemme di scegliere il nome di una fermata ferroviaria
Non si capisce poi che cosa c'entrino il Monte del Tempio e le moschee

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 dicembre 2017
Pagina: 10
Autore: Redazionale
Titolo: «In Città Vecchia una fermata per Donald»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/12/2017, a pag.10,  un redazionale con il titolo " In Città Vecchia una fermata per Donald"

Una breve disinformante. Che una fermata della ferrovia in costruzione, che servirà tutti i passeggeri  che vorranno scendere in Città Vecchia, venga intitolata a Donald Trump non ha nulla di stravagante da suscitare  l'incipit ironico del pezzo. Non si capisce che cosa c'entrino il Monte del Tempio e le moschee, ovvero servono per l'ennesima polemica contro Trump e, in questo caso, anche contro Israele.

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Il governo israeliano intende dare il nome di Donald Trump alla stazione ferroviaria che progetta di costruire vicino al Muro del Pianto, situato nella Città Vecchia di Gerusalemme, a ridosso della Spianata delle Moschee sacra ai musulmani. A riferirlo è stato il ministro dei Trasporti Israel Katz che ha preso questa decisione, adottando le raccomandazioni di un comitato che suggeriva di estendere la futura linea ad alta velocità tra Tel Aviv e Gerusalemme nel quartiere ebraico della Città Vecchia, stabilendovi una stazione ferroviaria sotterranea. Così il ministro Katz: «Ho deciso di intitolare la stazione del Muro Occidentale (o del Pianto) al presidente Donald Trump per la sua decisione coraggiosa e storica di riconoscere Gerusalemme come capitale del popolo ebraico e dello Stato di Israele». La decisione di Trump risale al 6 dicembre scorso, quando il presidente degli Stati Uniti ha annunciato il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, suscitando le accese proteste dei palestinesi ma anche della grande maggioranza della Comunità internazionale.

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