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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.12.2017 L'opera prima capolavoro di Simone Somekh
Recensione di Alessandro Beretta

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 dicembre 2017
Pagina: 29
Autore: Alessandro Beretta
Titolo: «Diventare grande tra gli ebrei ortodossi»

Riprendiamo da LETTURA del Corriere della SERA di oggi, 10/12/2017, a pag.13, con il titolo "Diventare grande tra gli ebrei ortodossi" la recensione di Alessandro Beretta.

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a destra Simone Somekh
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Alessandro Beretta

Ezra Kramer è un adolescente cresciuto in America nella comunità ebraica ultraortodossa di Brighton. La vita da haredi gli sta stretta fin dall'incipit programmatico: «Si sentì uno schianto ed io em solo nella macchina, ma non mi feci nulla perché a ferire in questo mondo non sono gli incidenti ma le persone con le parole e le loro stupide idee». Nella macchina con il motore fuso, siede il quindicenne Ezra che l'ha rubata di nascosto: la sua voce accompagnerà il lettore nel racconto di anni decisivi, dal 2007 al 2011 per la sua formazione. Si apre così Grandangolo, romanzo del giovane Simone Somekh, torinese cresciuto tra Italia, Israele e gli Stati Uniti in cui vive, pubblicato da Giuntina, editore di riferimento per la cultura ebraica. Ezra è un ribelle per la piccola comunità, trovano delle sue foto artistiche di una compagna fatte in bagno a scuola e scoppia uno scandalo che lo fa finire da una psicologa. I suoi problemi sono quelli di un adolescente che non ha un alfabeto emotivo per tradurre il desiderio e la psicoterapeuta, con tocco riservato dell'autore, diventa la seconda modella. Già, perché Ezra ama la fotografia e la sua passione, sostenuta da un'intelligenza sopra la norma, dovrà lottare per liberarsi dalle parole e idee di chi lo circonda, partendo dai genitori: non dall'ebraismo, ma da certa pedagogia ortodossa, « un olio che mandava avanti una macchina senza eguali» impedendo l'espressione di sé. È ben più drammatica in tal senso la vicenda di Carmi Taub, un coetaneo che, persa la madre e con il padre alcolizzato, viene accolto nella famiglia Kramer. Il legame d'affetto tra Ezra e Carmi diventa forte e fraterno, ma la sua diversità è impronunciabile nella comunità, gli è dolorosa e incomprensibile: l'omosessualità. Quando Carmi sparisce all'improvviso, tutti piangono, ma nessuno realmente lo cerca, nessuno lo accetta. Intanto, la vita va avanti per Ezra e la liberazione del suo spirito creativo, complice la laica zia Rosie, avviene prima in scuole d'ebraismo moderno e poi nella moda a New York. Il giovane fotografo sa dove vuole arrivare e rimane fedele a quanto aveva detto anni prima all'amico: «Alla fine l'importante non è essere diversi dagli altri, è essere uguali a se stessi». Contano l'impegno, la decisione e anche la fortuna nella sua vita, ma rimane il rimpianto di non sapere dove sia Carmi e di non poter essere cresciuti insieme, nonostante un finale aperto ben congegnato. Simone Somekh nel suo coming of age ha talento nell'architettura dei rapporti tra i personaggi, nella loro costruzione e nel saper tenere, come dice Ezra, « un sorriso un po' amaro e un po' divertito per il mondo nel quale vivevamo». Se gli ultimi capitoli del libro sono troppo carichi di significati simbolici — un servizio di moda in Bahrein diventa per Ezra reportage di sommosse e svolta all'impegno — l'autore lascia comunque al lettore un protagonista positivo e vincente. In narrativa un rischio, perché potrebbe risultare troppo fortunato, e ormai una rarità, perché dà voce alla fiducia, ma che Somekh bilancia bene con l'emotività.

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