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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.05.2017 Francia: il festival razzista che vieta l'ingresso ai bianchi
Commento di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 maggio 2017
Pagina: 17
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Il festival 'solo per donne nere' rilancia la sfida alla sindaca»

Riprendiamo dal CORRIERE DELLA SERA di oggi, 31/05/2017, a pag. 17, con il titolo "Il festival 'solo per donne nere' rilancia la sfida alla sindaca", il commento di Stefano Montefiori.

Il festival riservato a soli neri, che sta suscitando scandalo in Francia, all'interno della stessa sinistra, portando la stessa sindaco di Parigi Anne Hidalgo a criticarlo duramente, è un esempio di razzismo rovesciato. Consentiere e vietare gli ingressi in base al colore della pelle è un criterio inaccettabile.

Ecco l'articolo:

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Stefano Montefiori

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La locandina del festival

 

 

Il collettivo Mwasi, fondato nel 2014 da un gruppo di donne di origine africana, organizza dal 28 al 30 luglio a Parigi il festival «afro-femminista militante» Nyansapo (parola usata in Ghana e Costa d’Avorio per indicare «saggezza» o «intelligenza»). Secondo il programma diffuso da Mwasi, il festival è organizzato in quattro parti: la più importante, pari a circa l’80 per cento del totale, è «non mista» e riservata alle donne nere con «dibattiti e costruzione di una strategia e un’agenda politica e riflessioni sulle teorie afro-femministe»; un secondo spazio «non misto» è riservato alle «persone nere», quindi anche uomini; un terzo sempre «non misto» alle donne «racisées», cioè che si sentono vittime di discriminazione razziale; e infine una quarta parte è aperta a tutti, con tavole rotonde ed esposizioni. In sostanza, i bianchi potranno intervenire solo in quest’ultimo spazio: i primi tre sono loro proibiti.

Nella Francia che individua nella divisione in comunità una minaccia alla convivenza, la notizia del festival a ingressi riservati ha provocato molte polemiche, non diverse da quelle che suscitò, nell’agosto scorso, il campus «de-coloniale» organizzato a Reims e nel quale era vietato l’accesso ai bianchi. Il primo a reagire è stato Wallerand de Saint Just, esponente del Front National, che ha protestato sottolineando come il festival sarà oltretutto ospitato nei locali di proprietà del comune di Parigi, gestiti dall’associazione La Générale. La sindaca Anne Hidalgo allora è intervenuta per prendere le distanze dal festival, chiedendone la proibizione e annunciando di riflettere sulla «possibilità di perseguire gli organizzatori per discriminazione».

Anche Alain Jakubowicz, presidente della Licra (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo), ha preso posizione per condannare il festival: «Rosa Parks (la donna afro-americana che rifiutò l’apartheid negli autobus) deve rivoltarsi nella tomba. La lotta anti-razzismo è diventata l’alibi di un ripiegamento identitario». Secondo il politologo di sinistra Laurent Bouvet «in questo modo si designa come razzista in potenza una intera fetta di popolazione in base al colore della pelle,i bianchi occidentali, escludendoli dalla lotta contro la discriminazione razziale». La sindaca Anne Hidalgo dice che dopo il suo intervento la parte riservata del festival si terrà in locali «rigorosamente privati», non del comune. Ma gli organizzatori sostengono invece che tutto procede come previsto.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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