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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.05.2017 Iran: nel Paese senza libertà anche convivere è illegale
Commento di Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 maggio 2017
Pagina: 41
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Cancellature, pennarelli, veli. L’arte islamica della censura in mostra a Reggio Emilia»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/05/2017, a pag. 41, con il titolo "Cancellature, pennarelli, veli. L’arte islamica della censura in mostra a Reggio Emilia", il commento di Viviana Mazza.

Convivere, ovvero vivere insieme senza essere sposati, in Iran è illegale. Nessuno stupore, dunque, che persino un articolo che scriva della convivenza sia bloccato dalla censura. Sarebbe bene che chi organizza festival librari in Iran e accetta che l'Italia sia ospite d'onore ne tenesse conto: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=66198

Ecco l'articolo:

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Viviana Mazza

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Quattro anni fa, dopo l’elezione del presidente moderato Hassan Rouhani, riaprì in Iran la rivista «Zanan-e-Emruz» (Donne oggi) nella speranza che la censura fosse meno dura. Ma la pubblicazione fu sospesa dopo un articolo sulle coppie che convivono senza sposarsi, fenomeno comune ma illegale. È sulla censura dopo la Rivoluzione islamica del 1979 che riflette il progetto The Islamic Art of Censorship (L’arte islamica della censura) di Ali Kaveh, borsista di Fabrica (il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton). Il suo lavoro sarà al festival Fotografia Europea a Reggio Emilia da domani al 9 luglio nell’ambito della mostra Up To Now. Fabrica Photography (su corriere.it/lalettura una scelta delle foto).

Kaveh, iraniano, confronta, attraverso immagini dai media, la libertà di espressione in Iran prima e dopo il 1979. Fino al 1977 una lavatrice era pubblicizzata da una donna in abito scollato; nel 2017 il corpo femminile è scomparso sotto i veli obbligatori. Le riviste internazionali vengono vendute, ma dopo aver cancellato i nudi con pennarelli neri. L’artista crea una rivista del futuro, «Raha» (Libertà): «Spero che un giorno esca. Allora sorrideremo — dice al “Corriere” — di quando potevamo solo esibirla in una galleria d’arte» .

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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