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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.05.2017 Varese: gli odiatori dello Stato ebraico
Cronaca di Roberto Rotondo

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 maggio 2017
Pagina: 13
Autore: Roberto Rotondo
Titolo: «Aerei a Israele. I pacifisti fanno causa a Leonardo»

Riprendiamo dal CORRIERE DELLA SERA - MILANO di oggi, 03/05/2017, a pag. 13, con il titolo "Aerei a Israele. I pacifisti fanno causa a Leonardo", il commento di Roberto Rotondo.

Bisognerebbe smettere di chiamare "pacifisti" coloro che fanno dell'odio per lo Stato ebraico una ragione di vita e ne organizzano - in stile nazista - il boicottaggio.

Ecco l'articolo:

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Una causa «pilota» contro Leonardo Spa (ex Finmeccanica) per impedire che possa vendere armamenti ai governi impegnati in azioni di guerra non difensive. L’hanno intentata i rappresentanti di un comitato pacifista, a Varese. I denuncianti contestano, in un caso, l’aggiramento delle legge 185 del 1990 che regola il commercio delle armi. Ma la vendita finita sotto accusa farà molto discutere: si tratta infatti di una commessa per la vendita di aerei da addestramento militare M346 Alenia Aermacchi a Israele, nel 2014, mentre si stava svolgendo l’operazione militare «Margine Protettivo»; portata a termine, secondo la denuncia, «con pesanti bombardamenti in danno delle popolazioni della Striscia di Gaza». Secondo il comitato «No M346 a Israele» Leonardo Spa non doveva accettare quella transazione da Tel Aviv, nel 2012, poiché gli israeliani, in quel momento, erano impegnati in operazioni militari contro i palestinesi. La procura di Varese ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, ma ha chiesto l’archiviazione. Il pm Sara Arduini ha concluso che la vicenda va inquadrata ai sensi dell’articolo 51 della Carta dell’Onu, che garantisce il diritto di autotutela di Israele: dunque, non si configura alcun embargo aggirato. L’avvocato del comitato, Marco Lacchin, rappresenta cinque privati cittadini che contestano la vendita degli aerei e il 9 maggio, davanti al gip di Varese, discuterà la richiesta di opposizione all’archiviazione.

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Secondo i ricorrenti la procura non deve archiviare perché, l’assenza di Israele dalla black list ministeriale sui governi belligeranti, non è di per sé vincolante per un giudice, mentre la legge del 1990 sarebbe molto chiara in materia. Inoltre, secondo l’avvocato Lacchin, il diritto di autodifesa vale solo quando uno Stato viene attaccato da un altro Stato, mentre in Israele sarebbero in corso da tempo operazioni militari in aperta violazione dei diritti umani. La questione è estremamente delicata e nasce da Varese poiché gli addestratori Alenia Aermacchi M346, che secondo i pacifisti possono anche essere usati in operazioni militari, vengono fabbricati proprio in questa zona. C’è anche una richiesta a margine: i cinque cittadini chiedono alla procura di Varese «l’identificazione dei beneficiari degli ingenti compensi di intermediazione, nella misura dell’1% e dell’1,5%, sull’importo complessivo di oltre 464 milioni di euro, di cui vi è traccia negli atti acquisiti. E la verifica della legittimità di tali versamenti».

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