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Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/03/2017, a pag.15, con il titolo "Google non toglie i video antisemiti. Da Bbc a Audi pubblicità ritirata" la cronaca di Luigi Ippolito. Non solo BBC e Audi, anche L'Oreal, Havas che rappresenta Hyundai,Edf e Royal Mail hanno tolto la pubblicità a Google. La cronaca di Luigi Ippolito, molto accurata, ci fa capire come il gigante di Internet sia di fatto complice della crescita dell'antisemitismo e quindi dell'odio contro Israele. Tocca quindi ai governi dei paesi democratici intervenire, su Google vanno oscurati TUTTI i siti antisemiti. La menzogna dell'esistenza di una lobby ebraica torna sempre a rispuntare, e se per una volta entrasse in funzione davvero ?
Dopo la polemica sulle fake news, le notizie false disseminate su Internet, sono ora giganti del web come Google e la sua controllata YouTube, la piattaforma video, a finire direttamente nel mirino: ma questa volta le accuse sono ancora più gravi, perché riguardano la pubblicità postata accanto a video dal contenuto estremista e spesso antisemita. Soprattutto perché parte del ricavato di quelle inserzioni finisce direttamente nelle tasche dei predicatori d'odio. La conseguenza è che investitori importanti, dal governo britannico alla Bbc, da Audi a L'Oreal, hanno ritirato le loro inserzioni da Google e YouTube. «Abbiamo imposto una restrizione temporanea alla nostra pubblicità su YouTube in attesa di assicurazioni da parte di Google che i messaggi del governo possano essere presentati in maniera sicura e appropriata», ha detto un portavoce dell'esecutivo britannico. Venerdì i rappresentanti di Google sono stati convocati dalle autorità, che hanno lanciato un avvertimento molto chiaro: «E del tutto inaccettabile che pubblicità pagata dai contribuenti appaia accanto a contenuti inappropriati». Sulla scia di queste decisioni anche la Havas, una delle più grandi agenzie di marketing del mondo, che rappresenta clienti come Hyundai, Edf e Royal Mail, ha ritirato tutte le sue inserzioni da Google in Gran Bretagna e sta considerando un bando globale. Havas spende circa 200 milioni di euro l'anno in pubblicità online nel Regno Unito, di cui una quarantina vanno a Google. Il tentativo di trovare un accordo è fallito perché, secondo Havas, il gigante di Mountain View «è stato incapace di provvedere specifiche assicurazioni e garanzie». Lo scandalo è scoppiato dopo che un'inchiesta del Times ha rivelato la presenza di centinaia di video antisemiti su YouTube. Queste clip inneggiano al nazismo, negano l'Olocausto e propagandano l'idea che gli ebrei siano dietro banche, giornali e politici. Uno di questi video, poi rimosso, sosteneva che gli ebrei uccidono bambini cristiani a Pasqua per venderne la carne a McDonald's che ne farebbe hamburger. Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@corriere.it |
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