martedi` 23 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.04.2016 Già esaurita la prima edizione del Talmud
Analisi di Paolo Salom

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 aprile 2016
Pagina: 27
Autore: Paolo Salom
Titolo: «Conquistati dal Talmud»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/04/2016, a pag. 27, con il titolo "Conquistati dal Talmud", l'analisi di Paolo Salom.

Immagine correlata
Paolo Salom

Immagine correlata
La copertina

In Italia è già Talmud-mania. Da poco presentato all’Accademia dei Lincei, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella — che ha ricevuto una copia dalle mani del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni — il primo volume dell’opera sapienziale ebraica è andato esaurito in tre giorni. «L’intera prima edizione — ci dice l’editore Shulim Vogelmann (Giuntina) — che era stata stampata in duemila copie: considerando la situazione del mercato dei libri e la particolarità dell’opera, un risultato straordinario». Altroché, aggiunge la professoressa Clelia Piperno, docente di diritto costituzionale all’Università di Teramo e direttrice del progetto: «A ruba come solo un romanzo di Grisham». Invece parliamo del Talmud, il corpus di conoscenza, usi, leggi e consuetudini ebraiche — «vasto come l’oceano» — compilato in epoche diverse in due luoghi differenti.

Testo sacro secondo soltanto alla Bibbia (Torah, in ebraico, ovvero il Pentateuco), il trattato si divide nel Talmud di Gerusalemme, terminato alla fine del IV secolo, e nel Talmud Babilonese, concluso un secolo più tardi e ora tradotto per la prima volta in italiano. «Mi aspettavo che andasse bene — conferma Rav Di Segni, il curatore — ma questo successo mi ha davvero sorpreso». In effetti non è facile immaginare la corsa all’acquisto di un libro di 416 pagine, con testo a fronte in ebraico e aramaico, note esplicative, rimandi, per un prezzo di 40 euro. Eppure...

Immagine correlata
Studioso del Talmud

«Eppure — continua Vogelmann — in casa editrice siamo stati subissati di richieste. I telefoni sono ancora roventi. Lettori di ogni tipo, non necessariamente studiosi di testi religiosi o di cose ebraiche. Tutti volevano sapere quando sarebbe stato di nuovo disponibile il libro». E dunque? Oggi, vigilia di Pessach, la Pasqua ebraica, «uscirà la seconda edizione, altre tremila copie. Purtroppo...». Purtroppo? «Sì, sono già tutte prenotate. Quindi stiamo programmando una terza edizione: francamente una cosa senza precedenti».

C’è da chiedersi perché la traduzione del Talmud Babilonese abbia incontrato tanto interesse da parte di un pubblico vasto e non specializzato. Soprattutto, esterno al mondo ebraico: secondo i dati di vendita, il 70% dei volumi elegantemente rilegati sono stati acquistati da non ebrei. «In questo momento storico — chiarisce la professoressa Piperno — c’è grande attenzione verso la cultura ebraica. Un interesse alto dovuto anche a quanto si è visto sulla scena italiana negli ultimi anni: festival, articoli, saggi, spettacoli. I giornali, i media hanno avuto un grande ruolo nel sensibilizzare in questo senso. Ma forse non si sono nemmeno accorti del gran lavoro che hanno fatto».

Tuttavia, voi per primi siete meravigliati da come è stato accolto. «Detesto la falsa umiltà — risponde Piperno —. Consideriamo che il Talmud non era stampato in Italia da cinquecento anni. Da quando, cioè, è stato bruciato in Campo de’ Fiori, a Roma. Dunque, la nostra è stata l’idea giusta al momento giusto». Vogelmann lo descrive come un fenomeno da «lettore-che-ama-le-sfide», che non cerca la «passività del romanzo: il Talmud pretende un impegno da parte di chi lo affronta».

Clelia Piperno ne svela le particolarità più «moderne». E anche questa è una sorpresa, dato l’argomento: «La cosa divertente — dice — è che lo abbiamo realizzato in maniera innovativa. Possiamo definire la nostra squadra la Apple dell’ebraismo mondiale. Questo perché lo abbiamo tradotto e continuiamo a farlo con le altre parti utilizzando un software («Traduco»: realizzato dall’Istituto di linguistica computazionale Zampolli di Pisa, del Cnr). Uno strumento fantastico, perché si evolve con noi e ci ha consentito di evitare di mettere i traduttori tutti in un edificio. Ciascuno ha invece lavorato dai quattro angoli del mondo. Chi sono i nostri collaboratori? Persone che uniscono la perfetta conoscenza di italiano, ebraico, aramaico e, ovviamente, anche informatica». Al di là della curiosità legata alla particolarità del testo, la professoressa Piperno, infine, spiega così la Talmud-mania che ha colpito gli italiani: «Abbiamo abbattuto l’ultimo tabù culturale e aperto la porta del cuore della cultura ebraica».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT