giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.07.2015 Siria: il regime di Assad è già morto, resta da fissare solo la data del funerale. E i terroristi neri danno la caccia alle streghe
Analisi di Davide Frattini, cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 luglio 2015
Pagina: 17
Autore: Davide Frattini - Lorenzo Cremonesi
Titolo: «La Giordania, la Turchia e il 'cuscinetto' da creare in Siria - Decapitate dall'Isis per stregoneria»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/07/2015, a pag. 17, con il titolo "La Giordania, la Turchia e il 'cuscinetto' da creare in Siria", l'analisi di Davide Frattini; con il titolo "Decapitate dall'Isis per stregoneria", la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

Ecco gli articoli:


La situazione in Siria: in rosso, l'area controllata da Assad; in grigio, il territorio conquistato dallo Stato islamico; in giallo, i territori curdi; in verde, le zone in possesso di gruppi jihadisti ribelli come Al Nusra

Davide Frattini: "La Giordania, la Turchia e il 'cuscinetto' da creare in Siria"

Risultati immagini per davide frattini
Davide Frattini

A quattro anni e mezzo da quando un gruppo di ragazzini è stato arrestato e torturato per aver offeso Bashar Assad con una scritta in rosso sul muro della scuola, dopo oltre 220 mila morti, la città siriana dove tutto è cominciato potrebbe venire protetta dalle incursioni del regime. Circondata dai campi di pomodori, Deraa è nel sud del Paese, a pochi chilometri dal confine con la Giordania. Qui ci sono state le prime manifestazioni pacifiche nel marzo del 2011, insegnanti e impiegati chiedevano riforme, soprattutto la liberazione dei loro figli, il più giovane undicenne.

Adesso il governo giordano — scrive il quotidiano Financial Times — vuole creare una fascia di sicurezza, un’area lungo la frontiera dove allestire anche campi per i rifugiati in fuga dal conflitto. Più che per slanci umanitari, l’operazione è motivata dalla paura dei miliziani in nero. Il regno hashemita teme che gli uomini dello Stato Islamico prendano il controllo della zona e da lì s’infiltrino verso Amman. È comunque la prima volta che la comunità internazionale sembra pronta a penetrare in Siria per proteggere la popolazione. Anche i turchi stanno pensando di prendersi con i carrarmati 110 chilometri lungo il confine.

L’obiettivo in questo caso è duplice: tenere lontano l’esercito irregolare del Califfo — ieri ha riconquistato il valico di Tal Abyad — ed evitare che i curdi arrivino a costruire un loro Stato che passa tra la Siria, l’Iraq e la Turchia. Non è chiaro se gli americani siano disposti a imporre anche una «no-fly zone» sulle fasce cuscinetto, a colpire i jet del regime, adesso che stanno finalizzando il negoziato nucleare con gli iraniani sostenitori del dittatore siriano. I Paesi confinanti si stanno preparando all’implosione finale di Assad. «Gli resterà meno del 20 per cento del territorio, i libri di storia lo ricorderanno come il leader che ha perso la Siria. Se gli va bene, sarà il capo dell’Alauistan, un’enclave dove rifugiarsi con il suo clan etnico», predice Amos Gilad, consigliere del ministro israeliano della Difesa. «È già finito, manca solo da fissare la data del funerale».

Lorenzo Cremonesi: "Decapitate dall'Isis per stregoneria"

Risultati immagini per lorenzo cremonesi
Lorenzo Cremonesi

I jihadisti del Califfato a caccia di «streghe». Non hanno tentennamenti questi nuovi inquisitori fanatici che si dicono unici depositari del «vero» Islam e, a modo loro, passano brutalmente ai fatti: le decapitano. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani è accaduto negli ultimi giorni a Der al Zor e Mayadeen, due cittadine dell’est siriano confinante con l’Iraq. Zone dove l’Isis da oltre un anno non solo controlla i pozzi petroliferi strappati al regime di Assad, ma anche detta legge per imporre le regole sociali, i codici di comportamento individuali. L’Osservatorio, basato in Inghilterra ma forte della sua rete di informatori e giovani ben connessi sui social media in Siria, segnala che assieme alle due donne sono stati decapitati anche i rispettivi mariti.

L’accusa? «Stregoneria e magia a fini medici». Sulla base delle nostre conoscenze della vita quotidiana nelle regioni dominate da Isis, queste esecuzioni paiono una novità. Sino ad ora infatti le donne decapitate di cui si hanno notizie documentate sono quattro o cinque guerrigliere curde siriane catturate vive nella zona di Kobane l’autunno scorso e forse altre prese sul fronte di Qamishli. Tuttavia decapitazioni e torture simili potrebbero essere avvenute nei confronti delle donne yazide prese come schiave sessuali l’anno scorso, la cui religione è definita dai musulmani integralisti come quella eretica e blasfema degli «adoratori del diavolo».

Testimonianze frammentarie in questa direzione arrivano dalle donne yazide riuscite a scappare nelle zone curde irachene. Va anche aggiunto che la persecuzione sistematica di qualsiasi essere umano (maschio o femmina) sospettato di «stregoneria» non è affatto una novità nel mondo islamico. Il Corano riporta in modo chiaro quanto Maometto si fosse espresso duramente nei loro confronti. Il dibattito però resta aperto se occorra punirli con la morte o meno. In Afghanistan, Pakistan, Arabia Saudita, nello Yemen profondo, gli «stregoni» di vario tipo rischiano la pelle ogni qual volta i fanatici locali li additano alla condanna pubblica. Astrologi, lettori dell’oroscopo, cartomanti, maghi, esperti nella lettura del futuro (dalla mano al fondo della tazzina di caffè) non hanno mai avuto vita facile quando gli zelanti wahabiti sono andati al potere. In questo senso il fanatismo dell’Isis non si differenzia troppo dalla «tradizione».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT