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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.12.2014 Parigi islamica: fantascienza mica tanto...
In uscita il nuovo romanzo di François Houellebecq, lo recensisce Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 dicembre 2014
Pagina: 43
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «2022, un presidente islamico a Parigi: nuova provocazione di Houellebecq»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/12/2014, a pag. 43, con il titolo "2022, un presidente islamico a Parigi: nuova provocazione di Houellebecq", la recensione di Stefano Montefiori al libro di François Houellebecq Sottomissione.

Fantascienza mica tanto, e poi va reso comunque a FH tutto l'onore che spetta a uno scrittore coraggioso. In un mondo che non ha l'onestà di riconoscere nell'islam la radice del terrorismo, un libro come il suo - anche se non l'abbiamo ancora letto - ci sbatte in faccia una realtà che in troppi si rifiutano di ammettere. Ecco il link ai libri di Bat Ye'or, la storica che per prima ci ha raccontato tutto sul Califfato: http://www.informazionecorretta.com/main.php?sez=300&cat=rubrica&b=55204&ord=date


          Stefano Montefiori                  François Houellebecq

Nel 2022, François Hollande è ancora all’Eliseo e sta finendo il suo secondo mandato: sorprendente, ma non è questa la scommessa più audace di Sottomissione , il sesto romanzo di Michel Houellebecq che sta per uscire in Francia (il 7 gennaio, per Flammarion) e in Italia (il 15, per Bompiani). Nel nuovo libro dello scrittore francese contemporaneo più amato e odiato in patria e forse più conosciuto all’estero, la storia è ambientata nel futuro prossimo, in una Francia dove Marine Le Pen è stata sconfitta di misura alle precedenti elezioni ma il Front National continua la sua ascesa. I lepenisti si propongono come l’ultimo baluardo nei confronti dell’islamizzazione della Francia, dove il partito della «Fratellanza islamica» (invenzione di Houellebecq) punta al potere. Il voto, cruciale, del 2022, vede da una parte il Front National e dall’altra i vecchi partiti agonizzanti, Ps e Ump, alleati con la Fratellanza. Saranno questi ultimi, i musulmani, a vincere: il loro leader Mohammed Ben Abbes diventa presidente della Repubblica francese e nomina, bontà sua, il vecchio centrista François Bayrou come primo ministro.

Nel 2004 Theo Van Gogh realizzò un cortometraggio, con la sceneggiatura di Ayan Hirsi Ali, sul maltrattamento delle donne nell’islam. Sottomissione , era il titolo, traduzione della parola «islam». Il 2 novembre Theo Van Gogh venne ucciso da Mohammed Bouyeri, un musulmano olandese di origine marocchina. Dieci anni dopo quella vicenda che ha segnato le relazioni fra le comunità e il dibattito sull’integrazione in Europa, ecco un nuova opera intitolata Sottomissione : stavolta non della donna musulmana nei confronti dei famigliari maschi, ma della società intera verso la religione di una parte dei suoi cittadini. Michel Houellebecq non è nuovo a provocazioni e a profezie, dal turismo sessuale e al terrorismo di massa in Piattaforma ai progressi della biologia e alla clonazione in Le particelle elementari e La possibilità di un'isola , fino alla sua stessa uccisione in La carta e il territorio , il romanzo precedente con il quale nel 2010 ha vinto il premio Goncourt.

Il protagonista e io narrante di Sottomissione è François, 44 anni, un nuovo alter ego di Houellebecq che riprende alcuni tratti dei predecessori: la depressione, la passione per il sesso che svanisce appena l’oggetto dei desideri mostra i segni dell’età, il dispiacere di fondo di essere venuto al mondo. François è un docente universitario che ha dedicato la prima parte della sua vita allo studio di Joris-Karl Huysmans e in particolare del suo capolavoro, A ritroso . Prosegue nell’esistenza camminando perplesso nella Chinatown del XIII arrondissement di Parigi (quartiere molto frequentato da Houellebecq), stupito per l’enorme capacità di lavoro degli immigrati cinesi, ed esita appunto a sottomettersi, quando la sua università Paris III diventa «Université islamique de Paris-Sorbonne» e gli viene chiesto di convertirsi all’islam. Se torniamo alla Francia di oggi, reale, quella di un presidente François Hollande al primo mandato che ha appena pronunciato un importante discorso sull’immigrazione come ricchezza e dove la personalità politica in indiscussa ascesa è Marine Le Pen con la sua battaglia contro l’«invasione islamica», si capisce perché dell’atteso romanzo di Houellebecq si discute già adesso, a molte settimane dalla sua pubblicazione. Nel 2001 lo scrittore francese venne processato e assolto per avere definito l’islam «la religione più stupida» nel corso di una intervista notturna e non troppo soppesata alla rivista Lire . La ministra della Cultura francese Fleur Pellerin, nota per non avere tempo di leggere libri, ha dichiarato che per il romanzo di Houellebecq farà un’eccezione.

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