giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.10.2014 Toto-ministro: è questione di ore la nomina alla Farnesina.. tocchiamo ferro
Analisi di Paolo Valentino

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 ottobre 2014
Pagina: 6
Autore: Paolo Valentino
Titolo: «Esteri, il 'fattore rosa' spinge Sereni. E Pistelli rischia un nuovo sorpasso»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/10/2014, a pag. 6, con il titolo "Esteri, il 'fattore rosa' spinge Sereni. E Pistelli rischia un nuovo sorpasso", l'analisi di Paolo Valentino.

E' questione di giorni, forse di ore, la nomina del nuovo Ministro degli Esteri da parte di Matteo Renzi. Sperando che il Presidente del Consiglio non cada nel grave errore di scegliere come successore di Federica Mogherini l'attuale vice-ministro Pistelli, dalemiano di ferro e fazioso contro Israele.
Eppure Paolo Valentino difende Pistelli, che, a suo dire, potrebbe non essere il prossimo ministro "
a dispetto di un curriculum internazionale di primo piano e delle ottime doti dimostrate da numero due della nostra diplomazia". Un "ottimo curriculum" fatto di strizzate d'occhio al regime degli ayatollah e di occhi completamente chiusi di fronte al pericolo del terrorismo islamista, ormai evidente (quasi) a tutti.

Informazione Corretta ha già discusso delle diverse candidature agli Esteri in varie occasioni, ecco i link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=55694 e qui http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=55099


La Farnesina

Ecco l'articolo:


Marina Sereni                      Lapo Pistelli                    Matteo Renzi

ROMA Manca poco più di una settimana all’inizio della missione europea di Federica Mogherini e probabilmente mancano poche ore alla nomina del nuovo ministro degli Esteri da parte di Matteo Renzi. A meno di un coup de théâtre , mai da escludere nella fenomenologia renziana, in testa alla volata finale fonti diverse e autorevoli danno Marina Sereni, vice-presidente della Camera, ma soprattutto un passato da responsabile degli Esteri dei Ds. A contendergli fino all’ultimo la nomina è stato (o è ancora) Lapo Pistelli, attuale vice-ministro di Mogherini dopo esserlo stato di Emma Bonino, la soluzione sulla carta più logica e all’insegna di una continuità di cui la diplomazia italiana avrebbe tanto bisogno, dopo tre anni vissuti burrascosamente, nei quali ha visto transitare ben quattro ministri. A parità di competenze, a favorire Sereni su Pistelli sarebbe il fattore rosa, criterio dirimente per il presidente del Consiglio, che della parità di genere in politica fa un atto di fede. La sua nomina avrebbe infatti per Renzi il grande vantaggio di lasciare intatto l’equilibrio donne-uomini all’interno della squadra di governo. Cinquantaquattro anni, umbra di Foligno, Sereni ha fatto tutta la sua vita politica nel maggior partito della sinistra, dal Pci al Pd, all’ombra di Piero Fassino. Fu proprio l’attuale sindaco di Torino, da segretario, a volerla responsabile della politica estera, un posto dove Marina Sereni chiamò come sua vice proprio una giovane militante, esperta di relazioni internazionali, di nome Federica Mogherini. La nomina di Sereni potrebbe però avere come probabile contraccolpo l’abbandono di Pistelli, il quale difficilmente accetterebbe di vedersi per la terza volta superato per la guida della Farnesina, a dispetto di un curriculum internazionale di primo piano e delle ottime doti dimostrate da numero due della nostra diplomazia. Se non dovesse farcela neanche questa volta, sarebbe inevitabile pensare che contro Pistelli alla fine avranno pesato i rapporti complicati con il concittadino e compagno di partito Renzi, che prima di batterlo alle primarie per sindaco di Firenze, fu il suo assistente. Nelle settimane seguite alla nomina di Mogherini a Ms. Pesc, nella girandola dei nomi di papabili era entrato di tutto, di più. Da quelli più logici, come il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi o l’ex vice-ministro Marta Dassù. A quelli più creativi, come il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. A quelli più impegnativi, nel senso che avrebbero comportato un complicato rimpasto di governo, come il ministro della Difesa Roberta Pinotti o addirittura quello degli Interni, Angelino Alfano. Chiunque ella o egli sia, il prossimo ministro degli Esteri avrà da sgobbare parecchio, in condizioni non facili. Se dell’Europa a occuparsi è soprattutto il presidente del Consiglio, al titolare della Farnesina restano dossier molto scomodi e di difficile gestione: la ferita aperta dei marò, la bomba a tempo che potrebbe far esplodere la Libia, i rapporti con l’Iran, non ultimo la gestione di una diplomazia demotivata, che negli ultimi anni ha visto drasticamente ridotti, con il suo bilancio e i suoi organici, anche il suo raggio e la sua capacità di azione.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT