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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.02.2014 La reazione fascista dei 5 stelle alle critiche di Corrado Augias
ai roghi dei libri ci avevano già pensato i nazisti...

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 febbraio 2014
Pagina: 5
Autore: Luca Mastrantonio
Titolo: «Augias, i 5 Stelle e l’eterno spettro del rogo dei libri»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/02/2014, a pag. 5, l'articolo di Luca Mastrantonio dal titolo "Augias, i 5 Stelle e l’eterno spettro del rogo dei libri".
Perchè Corrado Augias ha definito fascisti i 5 Stelle ?  La risposta sta nell'aver scelto - invece di controbattere civilmente - hanno scelto di bruciare il suo libro, esattamente come facevano i nazisti. Ma i grillini sono troppo ignoranti per conoscere la storia, si limitano a ripeterla.


Il libro di Corrado Augias bruciato, i roghi nazisti di libri

Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare le persone. Una massima, quella di Heinrich Heine, poeta tedesco dell’800, che ha trovato nella storia troppe conferme per venire ignorata. Anche se si tratta di un gruppetto di Forconi che in libreria, a Savona a fine 2013, urla di bruciare i libri; o di un periferico militante grillino che butta un libro nel camino, come ha fatto Francesco Neri, fondatore del circolo di Zagarolo (Lazio). Venerdì scorso ha bruciato un libro di Corrado Augias, reo di aver giudicato il Movimento 5 Stelle a rischio «fascismo», alle Invasioni barbariche su La7. Pubblicato sul web, il rogo domestico ha scatenato sdegno e soddisfazione, dentro e fuori il Movimento: un gesto da nazista, controproducente; no è coraggioso: bene, bravo, bis. Ieri, su Facebook, Neri ha provato a spegnere l’incendio mediatico. Ma è come Montag, il pompiere che in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury ha del cherosene negli idranti. Il gesto l’ha rivendicato così: ho bruciato il libro «comprato direttamente» da Augias, «autografato» persino; perché Neri ama i libri, «me ne circondo» e ama Augias, «persona lucida, di grande cultura»; ma dopo le critiche al grillismo, lo considera un «fascista», uno che con le sue «menzogne» attacca «la Resistenza, e gli unici che la fanno, in questo momento». Sembra Annie, la protagonista di Misery non deve morire, romanzo di Stephen King: è una lettrice paranoica che dopo aver scoperto che lo scrittore vuole far morire il suo personaggio del cuore, prova a fargli bruciare il manoscritto, e poi tenta di ammazzarlo. Neri rivendica una missione morale: «In quel camino — scrive su FB — ho bruciato l’ipocrisia. Il nostro male più grande». L’ipocrisia: è il male assoluto combattuto con tenerezza dal protagonista del Giovane Holden di Salinger, e con efferatezza da un suo lettore psicolabile, Mark Chapman, l’assassino di John Lennon, ucciso poco dopo avergli chiesto un autografo. In un post successivo, Neri mette la foto di un uomo-torcia, che si è dato fuoco — spiega — per debiti. Bisogna «fermare chi li provoca, chi li copre, e anche chi li ignora». Come? Intanto, continua l’infame rubrica «Giornalista del giorno», dove Grillo attacca i giornalisti non graditi. Ieri è toccato a Philippe Daverio, che a Otto e mezzo ha criticato Gianroberto Casaleggio. Qualcuno, per favore, trovi un estintore. Senza cherosene.

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