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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.04.2013 Scontro di civiltà? Noooooo
Qatar, due statue greche coperte con un chador

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 aprile 2013
Pagina: 17
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «L'arte greca imbarazza il Qatar. Coperte le statue di Olimpia»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/04/2013, a pag. 17, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo "L'arte greca imbarazza il Qatar. Coperte le statue di Olimpia".
Dedichiamo questa notizia a tutti quegli ostinati che continuano a non voler vedere la differenza che esiste, grande come un macigno, fra cviltà e barbarie.


La locandina della mostra             l'emiro del Qatar

Il viceministro della Cultura greco aveva elogiato per mesi la mostra, prevista in Qatar, sulla storia dei Giochi Olimpici. «Un ponte di amicizia» tra i nostri due Paesi, lo aveva definito. Ma quando le 500 opere itineranti di «Olimpia: mito, culto e Giochi» sono finalmente giunte a Doha, e il viceministro Costas Tzavaras è atterrato per assistere all'inaugurazione, è rimasto senza parole. Due delle statue erano state coperte con chador neri come quelli indossati dalle donne del piccolo Paese islamico. Non si trattava di sculture femminili: la Nike, per esempio, con il seno scoperto e la sua tunica aderente era stata lasciata bene in vista insieme ad altri nudi. A risultare offensivi sarebbero stati, invece, i genitali di due atleti maschi, che alcuni alti funzionari del governo di Doha avrebbero chiesto di nascondere, senza spiegare perché: secondo la Agence France Presse, il primo risale al VI secolo a.C. e il secondo è la copia romana di una statua greca. Davanti a questa operazione di censura, che ricorda le «braghe» dipinte sia ai beati che ai dannati del Giudizio Universale da Daniele da Volterra (detto appunto il «Braghettone») e le foglie di fico imposte a tante altre opere dopo il Concilio di Trento, i greci si sono arrabbiati. Anche se, per mesi, Atene aveva corteggiato lo sceicco di Doha, che a gennaio ha investito un miliardo di euro nelle piccole e medie imprese greche schiacciate dalla crisi, a marzo ha comprato sei isole nel mar Ionio (8,5 miliardi) e vorrebbe anche ospitare i Giochi Olimpici, il viceministro s'è impuntato contro la «mancanza di rispetto nei confronti delle statue» e ha insistito che la mostra andava esposta per intero oppure per niente. Alla fine, per risolvere l'impasse, i due atleti «incriminati» sono stati infilati negli scatoloni e rispediti ad Atene. La mostra resterà aperta a Doha fino a giugno. Vero è che nei secoli alcuni nudi non hanno mai smesso di scandalizzare. Come il David di Michelangelo che, nell'Inghilterra vittoriana fu reso presentabile da una foglia di fico di mezzo metro, in una puntata dei Simpson viene vestito con i jeans dai turbati abitanti di Springfield, e nel paesino giapponese di Okuizumo gli abitanti vorrebbero mettergli le mutande «per il bene dei bambini». Il caso del Qatar, però, fa discutere perché il Paese dello sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani, ricchissimo di gas naturale, sta comprando molti «pezzi» di cultura occidentale suscitando sia ammirazione che perplessità: dalle squadre di calcio alle firme della moda e ai capolavori d'arte soprattutto contemporanea (ultimo acquisto, la «Bambina con colomba» di Picasso). Uno degli obiettivi dei reali di Doha è quello di trasformare una città ancora provinciale in una capitale mondiale della cultura. E di fatto, nonostante lo scetticismo all'estero, i nuovi musei, collezioni e installazioni amministrati dalla figlia trentenne dello sceicco, Mayassa, hanno aperto un dibattito — anche sui nudi nell'arte — all'interno di una cultura conservatrice. Ma forse, nel caso delle due statue greche, hanno vinto gli oltranzisti.

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