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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.03.2013 Dai microchip alle sostanze chimiche al Mossad, il complottismo di Beppe Grillo
commento di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 marzo 2013
Pagina: 1
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Tutti i complotti finiti nella rete»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/03/2013, a pag. 1-13, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo "Tutti i complotti finiti nella rete".


Pierluigi Battista


Beppe Grillo

Adesso sono tutti impressionati dall'onorevole («cittadino») Paolo Bernini, neodeputato del Movimento 5 Stelle che ha sconvolto tutti quando ha rivelato di credere che «in America hanno già cominciato a mettere i microchip all'interno delle persone, è un controllo su tutta la popolazione». Ma mica è il solo e nemmeno il più estremista. Un altro che esibisce con orgoglio la sua identità «vegana», e che dunque considera i vegetariani dei tiepidi troppo blandi nella lotta contro il nemico, illustra i dettagli di un Grande Complotto Carnivoro.
E nel blog, in quella grande democrazia della Rete che macina e amplifica il messaggio sacro del grillismo-casaleggismo, si è aperto il grande dibattito su chi avrebbe interesse (la Cia, il Mossad, i residui del Kgb, il club Bilderberg, la grande finanza internazionale, le oligarchie bancarie, i poteri forti e fortissimi?) a immettere nell'atmosfera nocive sostanze chimiche rilasciate dagli aerei per avvelenare il mondo. Non è un'esagerazione. C'è un sito «anti-bufala», dal nome «Perle complottiste», che registra con meticolosa precisione ogni refolo di febbre cospirazionista che spira nel grande chiacchiericcio di Internet e che ha individuato nel mondo virtuale degli adepti di Grillo, dei seguaci di Casaleggio, dei discepoli del cinquestellismo, un concentrato di complottismo sfrenato ad altissima intensità emotiva. Nel mondo dei grillini il complotto non è un'ipotesi, è un dogma. E il primo complottista è lui, il Grande Capo che la dissidente cacciata con ignominia perché aveva osato comparire in televisione senza permesso ha paragonato al leader di Scientology. Se si scruta nel passato, non decenni fa, ma solo pochi anni fa, si scopre che per Grillo anche il Premio Nobel a Rita Levi Montalcini è stato il frutto di una macchinazione di una casa farmaceutica, anche l'Aids è un'invenzione legata a «certi interessi», anche il cancro, messo nelle mani dell'establishment oncologico di grandi luminari come Veronesi che Grillo ribattezzò «Cancronesi», è un veicolo di menzogne elaborate nelle segrete stanze. A Grillology, nulla è come appare. Tutto ha qualcosa «dietro», si nasconde nell'ombra, si rinchiude nelle tenebre prima che la potenza salvifica dei nuovi partigiani della Rete non illumini le magagne, non renda tutto trasparente e puro. Il complottismo così potente nei codici culturali del grillismo si sposa perfettamente a una visione mistico-futuribile della storia, quella che ispira a Casaleggio un impegnativo paragone tra Grillo e San Francesco e fa assomigliare i comizi in piazza a delle messe in cui la parola del Profeta risuona isolata, con le folle che applaudono veneranti e nessuno che possa interrompere l'interminabile monologo.
Che poi il complottismo è una creatura multiforme in cui tutto si intreccia, tutto rimbalza, tutto è immerso nei vapori di un cospirazionismo mistico che abolisce ogni principio di realtà. Per cui si ha il neosenatore («cittadino») Pepe del M5S (quello che ha detto, con il turpiloquio che fa molto anti-sistema, che si va nelle istituzioni per «fare il c.. a tutti») che elogia lo scomparso compagno Chávez. Lo stesso compagno Chávez che una volta disse: «C'è un film sugli americani che sbarcano sulla Luna», aderendo a uno dei ritornelli preferiti, insieme a quello che nega i due aerei che sbriciolarono le due Torri l'11 settembre, dei complottisti di tutto il mondo: lo sbarco sulla Luna non c'è mai stato, è stata tutta una messinscena degli imperialisti americani dentro un segretissimo set cinematografico. Lo stesso compagno Chávez la cui morte viene considerata essa stessa un complotto da Ahmadinejad, a sua volta uno dei principali divulgatori delle nefandezze del grande complotto «ebraico-sionista» ai danni del mondo. Tutto si tiene ed è un tassello di una filosofia cospirazionista onnicomprensiva che non ammette deroghe e indulgenze. Uno dei teorici più ascoltati del movimento grillino, Serge Latouche, paladino della «decrescita felice» che impazza sul web frequentato dai discepoli del Movimento 5 Stelle, ha esposto il principio dell'«obsolescenza pianificata», l'occulta e diabolica strategia delle industrie diretta a creare oggetti deteriorabili al fine di indurre all'acquisto di nuove merci, via via sempre più effimere. Il virus complottista entra nel programma, impone scelte politiche. C'è sempre l'idea che una Spectre di malvagi, i «privatizzatori» dell'acqua, i paladini degli inceneritori, gli artefici dell'Alta velocità che violenta la placida tranquillità delle verdi vallate, cospiri a far del male al mondo e ai suoi ignari cittadini. Per ora si limitano a sparare microchip sotto la pelle degli americani, ma non si sa mai. E del resto nel blog grillino c'è chi non esclude che un'invasione degli alieni sia già avvenuta senza che il mondo se ne accorgesse. Armati di tutto punto, a cominciare da manciate di microchip.

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