sabato 20 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.12.2012 Pakistan: vaccinavano contro la polio, cinque donne uccise dai talebani
cronaca di Cecilia Zecchinelli

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 dicembre 2012
Pagina: 17
Autore: Cecilia Zecchinelli
Titolo: «Vaccinavano contro la polio. Uccise 5 donne pachistane»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/12/2012, a pag. 17, l'articolo di Cecilia Zecchinelli dal titolo "Vaccinavano contro la polio. Uccise 5 donne pachistane".

Cinque donne freddate da colpi di armi da fuoco alla testa, «colpevoli» di partecipare alla campagna antipolio del governo pachistano, somministrando i vaccini ai bambini. Due ragazze di 18 e 19 anni e due quarantenni sono state ammazzate ieri nell'immensa metropoli di Karachi, nel Sud del Paese sull'Oceano Indiano, una studentessa 17enne uccisa a Peshawar, avamposto delle zone tribali nell'estremo Settentrione, a un passo dall'Afghanistan. Tutti gli omicidi sono avvenuti in aree «talebane», o almeno abitate dall'etnia Pashtun, a cui appartiene la maggior parte degli estremisti islamici del Pakistan (come dell'Afghanistan), ferocemente contrari al presidente Asif Ali Zardari, agli Stati Uniti, a qualsiasi «apertura» all'Occidente, ai diritti delle donne. L'etnia controlla il Nord-Est ma anche a Karachi ha i suoi quartieri, in cui domina con potere assoluto. E ieri, con quelle morti, ha lanciato un nuovo avvertimento alle autorità: le vaccinazioni sono «haràm», proibite, come sancito da una serie di fatwa emesse da imam fondamentalisti nel corso degli anni. Le donne non osino opporsi al divieto. Anzi, soprattutto se giovani e nubili, stiano a casa.
Lunedì Islamabad aveva sfidato il diktat talebano, dando il via a una nuova campagna antipolio di tre giorni e mobilitando 24 mila persone, tra cui moltissime donne, per vaccinare 34 milioni di bambini sotto ai 5 anni. Il Pakistan quest'anno ha registrato 56 casi di polio e resta uno dei tre Paesi al mondo, con l'Afghanistan e la Nigeria, dove la malattia è ancora endemica. Tutti Paesi musulmani, anche se l'Islam ufficiale non vieta le vaccinazioni. Anzi, in settembre il Paese musulmano più conservatore, l'Arabia Saudita, aveva invito un suo ex ministro della Salute in missione a Peshawar: «Le vaccinazioni, l'antipolio in particolare, non sono uno strumento del male o degli infedeli — aveva detto ai leader talebani — ma la sola via per sradicare la malattia come già abbiamo fatto nel mondo, Medio Oriente compreso». L'Arabia, meta di milioni di pellegrini ogni anno, ha inoltre limitato l'afflusso dal Pakistan per motivi sanitari, ma questo non ha fatto cambiare idea ai talebani che da tempo fanno di tutto per impedire le vaccinazioni, uccidendo gli operatori (lunedì un uomo era già stato ammazzato a Karachi) e bloccando le campagne del governo. C'erano riusciti in luglio in tutto il Paese, ieri in una grande parte: a Karachi e poi nel Beluchistan, nell'Ovest, le autorità hanno sospeso le vaccinazioni a «data da destinarsi». A Peshawar per ora proseguono.
Non è solo l'Islam distorto dei talebani ad opporsi ai vaccini, sostenendo che questi «si oppongono al volere di Allah». La teoria del complotto anti-Occidente sostiene e diffonde l'idea che in questo modo gli «infedeli» sterilizzino i musulmani, impediscano loro di riprodursi. E se questo vale anche in Afghanistan e Nigeria, in Pakistan si aggiunge un ulteriore «motivo». Dopo l'uccisione di Osama Bin Laden a Abbottabad, il 2 maggio 2011, si scoprì che la Cia si era valsa di un medico della città per prelevare campioni di Dna dalle persone che vivevano nel compound sospetto. Come? Con una finta campagna di vaccinazioni. La condanna a 33 anni del medico «traditore» (in realtà ritenuto colpevole di altri reati) non ha calmato gli animi. Al contrario. Il sospetto che dietro ai volti sorridenti e ai gesti gentili dei «vaccinatori» si nascondano spie dilaga ormai in tutto il Paese.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT