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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.12.2012 Bazooka e razzi nel porto di Napoli, direzione Egitto. E poi ?
Ma quante navi sospette nella città di De Magistris

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 dicembre 2012
Pagina: 15
Autore: Giusi Fasano
Titolo: «Container con armi nel porto di Napoli 'diretti in Egitto'»

Dopo la nave in partenza per Gaza con la benedizione del sindaco De Magistris, ecco che il porto di Napoli torna d'attualità, sempre per una nave carica di armi pronta a partire per l'Egitto. Non avendo l'Egitto problemi ad importare armi per vie dirette, è ovvio che Bazooka e Razzi avevano altra destinazione. Gaza ? la scelta di Napoli ne autorizza il sospetto. Solo che questa volta, invece della volonterosa benedizione di De Magistris è arrivata la polizia che messo tutto sotto sequestro.
Il pezzo del CORRIERE della SERA, di Giusi Fasano, a pag.15, è pubblicato con giusto rilievo. Quasi ignorata la notizia sugli altri giornali, STAMPA e REPUBBLICA gli dedicano lo spazio di un francobollo (e non è un modo di dire, la grandezza è proprio quella).
Ecco l'articolo:

Cinque container sospetti approdati nel porto di Napoli. «Contengono armi» era l'indicazione avuta dagli agenti della polizia marittima e dai funzionari dell'ufficio dogane che avevano le loro sigle, suggerite — pare — dai servizi segreti israeliani. Tutto questo venerdì pomeriggio. Ieri sera un quadro più preciso: fonti inquirenti rivelano che, stando ai primi controlli, risulterebbe contenere armi uno soltanto dei container segnalati: alcune pistole a salve modificate in lanciarazzi. Mentre gli altri quattro sarebbero carichi delle merci (regolari) indicate nei documenti.
L'attenzione della Procura partenopea guidata da Giovanni Colangelo è concentrata sulla ricostruzione della rotta prevista dai trafficanti, della quale dovrebbe sapere molto l'uomo arrestato venerdì subito dopo il blocco del carico. È un cittadino egiziano ritenuto responsabile del carico finito sotto la lente delle autorità israeliane, sarà interrogato entro domani ed è in carcere con l'accusa di porto e detenzione di armi da guerra.
Il container è ora «parcheggiato» nell'area del Terminale della «So.te.co», all'interno del porto, che è stata isolata e che è sorvegliata dalla polizia e le operazioni di controllo, sospese ieri sera tardi, riprenderanno in mattinata. Da dove arrivano? Qual era la loro destinazione finale?
Dalla documentazione della portacontainer emerge una sosta in Veneto e le carte ufficiali dicono che il carico fosse destinato ad Alessandria d'Egitto. «Materiale edilizio» c'è scritto nella parte che riguarda il contenuto del container con le armi. Al di là di quello che dicono i documenti, che l'approdo finale fosse davvero l'Egitto è soltanto una ipotesi. Troppo presto per fare dei collegamenti fra le violenze della svolta autoritaria egiziana di Mohammed Morsi e la vera destinazione del carico appena scoperto a Napoli. E poi perché Napoli?
In passato è capitato più volte che carichi di armi in transito dall'Europa e destinati ufficialmente all'Egitto avessero poi proseguito il viaggio: prese in carico dai trafficanti del Sinai, in particolare dai beduini legati ai servizi iraniani, e fatte arrivare a Gaza attraverso i tunnel. Destinazione finale, in quei casi: Hamas. Ma per il momento questa è tutta teoria.
Si aspetta l'interrogatorio del corriere arrestato venerdì per avere un vero punto di partenza nelle indagini.
In Italia l'esempio più recente di grandi quantitativi di armi scoperti in un porto italiano è Gioia Tauro: due anni fa nel suo porto approdò un carico da 7 tonnellate di plastico T4 nascosto in confezioni di latte in polvere. Ad agosto del 2006, invece, nel porto calabrese arrivò la Cia a cercare di ricostruire le tappe di una nave che trasportava un arsenale e che fu scoperta dai finanzieri. A bordo 70 Kalashnikov, plastico per esplosivo e rampe per missili. Il tutto destinato, pare, a un porto americano e proveniente da un Paese dell'ex Unione Sovietica.

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