venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
02.09.2011 Zygmunt Bauman attacca Israele per la barriera difensiva
Vive a Londra, tra un po' si accorgerà...

Testata: Corriere della Sera
Data: 02 settembre 2011
Pagina: 21
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Il muro israeliano a Gerusalemme come quello del ghetto di Varsavia»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 02/09/2011, a pag. 21, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo "Il muro israeliano a Gerusalemme come quello del ghetto di Varsavia".

Battistini scrive : "Il muro di Betlemme come il muro di Varsavia: si può paragonare l'orribile barriera antiterrorismo all'orrore che fece morire mezzo milione d'ebrei? ". La barriera antiterrorismo ha bloccato gli attentati terroristici suicidi palestinesi, impedendo agli arabi di assassinare civili israeliani 'colpevoli' di essere tali, perciò non è 'orribile' nè può essere paragonata al muro che chiudeva il ghetto di Varsavia. Israele non è uno Stato nazista, non è paragonabile alla Germania di Hitler. Non esiste nessun piano di sterminio da attuare contro gli arabi. Semplicemente Israele mette al primo posto la sicurezza dei propri cittadini all'interno dei propri confini anche se questo significa costruire una barriera difensiva e i checkpoint. Non ci sarebbe nessuna barriera se Israele e i suoi cittadini non fossero costantemente minacciati dagli Stati limitrofi.
Facciamo nostro il consiglio di alcuni israeliani a Bauman, si trasferisca per qualche tempo a Sderot, sotto ai qassam di Hamas, e poi, se non viene colpito, magari ci scriva le sue impressioni.
Ecco l'articolo:


Zygmunt Bauman

GERUSALEMME — Com'è malmessa, la Terra Promessa. E bellicosa. E senza pace, perché timorosa della pace. E quanto specula sulla Shoah. E quel muro che divide Israele e la Cisgiordania, poi: roba da nazisti, altroché, niente da invidiare alla muraglia che chiuse il Ghetto di Varsavia... Quante volte li avete sentiti, questi argomenti? Cose già dette, già lette. Già proclamate, già contestate. Così ripetute che nemmeno ci finiscono più, sui giornali israeliani, quando arrivano da chi se l'aspettano.
Diverso, però, se a dirle è Zygmunt Bauman, uno dei più grandi sociologi viventi, ebreo di Poznan che da bimbo visse le persecuzioni hitleriane e da adulto le purghe comuniste, che trovò rifugio a Tel Aviv per preferire poi l'Inghilterra. E che in un'intervista a un settimanale polacco, Politika, ha rovesciato sui politici di Gerusalemme la più urticante delle accuse: di fare ai palestinesi quel che fecero le Ss. «Parole inaccettabili — ha protestato formalmente il governo Netanyahu, in una lettera al giornale del suo ambasciatore in Polonia —. Sgradevoli, ingiuste e senza alcuna base di verità».
Il muro di Betlemme come il muro di Varsavia: si può paragonare l'orribile barriera antiterrorismo all'orrore che fece morire mezzo milione d'ebrei? Bauman, premio Adorno, critico dei totalitarismi e del negazionismo, a 85 anni si permette di rompere il tabù: «Israele sta traendo vantaggio dall'Olocausto per legittimare azioni inconcepibili». Pugno, ergo sum: combatto, quindi esisto? Bauman ne è stracerto: «I politici israeliani sono terrorizzati dalla pace. Tremano, col terrore della possibilità d'una pace. Perché senza guerra e senza una mobilitazione generale, non sanno come vivere. Israele non vede come un male i missili che cadono sulle cittadine lungo i confini. Al contrario: i politici sarebbero preoccupati, perfino allarmati, se non piovesse questo fuoco». E ancora, citando un suo articolo pubblicato su Haaretz, lo stesso giornale israeliano che giorni fa ha ospitato lo scrittore Günter Grass e il suo parallelo fra le vittime della Shoah e le vittime tedesche della Seconda guerra mondiale: «Sono preoccupato — dice il sociologo polacco — del fatto che gl'israeliani più giovani crescano nella convinzione che lo stato di guerra e l'allerta militare siano naturali e inevitabili».
Vite di scarto: sulle opinioni di Bauman, l'opinione pubblica israeliana ha meno certezze della classe politica. Basta leggere i commenti Web all'intervista: «Sono d'accordo, questa destra ci porta alla rovina», scrive Linda, ebrea newyorkese; «è come paragonare le mele alle arance», è perplesso Bobin, di Tel Aviv; «dategli una casa gratis a Sderot — boccia Moshe — e vada là a prendersi i missili da Gaza». Il dibattito finisce anche in tv: un po' perché è di questi giorni la storia delle scuole francesi che cancellano la Shoah dai libri di testo, e questi veleni qui fanno sempre impressione; un po' perché Bauman, atteso da oggi a Sarzana per la sua lectio al Festival della Mente, è molto conosciuto (per tre anni insegnò all'università, i suoi libri sono tradotti in ebraico) e ha posizioni che a molti ricordano un'altra bestia nera della destra, lo storico israeliano Ilan Pappé.
«Io ammiro molto il professor Bauman e la sua storia — dice al Corriere l'ambasciatore israeliano a Varsavia, Zvi Rav-Ner, 61 anni, origini polacche —. Lui è stato un esempio: dovette andarsene dalla Polonia nel '68, per i pogrom contro gli ebrei. Perciò siamo molto stupiti che abbia detto cose d'un odio così cieco. Dal '71, il professore è tornato in Israele solo tre volte: forse non sa bene che oggi è uno Stato democratico, dov'è ammessa qualsiasi critica, anche la più aspra. Ma dove queste parole sono considerate da antisemita. Le stesse che dicevano i comunisti polacchi dopo la guerra dei Sei giorni: quelli che cacciarono Bauman».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT