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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.08.2011 Iran, quando la repressione cade nel ridicolo
Arrestati giovani in piazza perchè hanno organizzato una manifestazione con pistole ad acqua

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 agosto 2011
Pagina: 16
Autore: Viviana Mazza - Guido Olimpio
Titolo: «Le pistole ad acqua inquietano l’Iran - Mullah iraniani e pistole ad acqua, se una risatali seppellirà»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/08/2011, a pag. 16, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo " Le pistole ad acqua inquietano l’Iran ", a pag. 57, l'articolo di Guido Olimpio dal titolo " Mullah iraniani e pistole ad acqua, se una risatali seppellirà ".
Ecco i pezzi:

Viviana Mazza - " Le pistole ad acqua inquietano l’Iran "

Una ragazza iraniana spruzza gli amici con una pistola ad acqua, e ride con la bocca spalancata e la nuca all’indietro, mentre ciuffi di capelli neri sfuggono al velo inzuppato. Un uomo dalla barba incolta digrigna i denti mentre regge un cannone giallo e arancione. Una donna in chador nero, sotto un sole da 40 gradi, rovescia addosso a un’altra una bottiglia d’acqua. Un ragazzo in abiti occidentali punta l’arma di plastica alla tempia della sua vittima, già fradicia sotto una pioggia di gavettoni. Festa in un parco di Teheran, la settimana scorsa. Una sorta di flash mob, un raduno tra sconosciuti lanciato via Facebook e durato alcune ore. Niente slogan politici, solo schizzi e risate, con centinaia di partecipanti. Ma quando le foto sono finite sul web hanno scatenato la rabbia dei conservatori, con proteste anche in Parlamento. La polizia è scattata in azione per punire quei comportamenti «anormali» e «immorali» , e diversi giovani sono stati arrestati. Uno dopo l’altro, ripresi di spalle dalla tv di Stato, hanno confessato il loro crimine. «Era un evento molto intimo, molto più intimo di quanto avrebbe dovuto essere » . Non era la prima volta. Una settimana fa, una flash mob di gente in abiti bruttissimi e buffi s’è riunita in un altro parco di Teheran per una sorta di carnevale fuori stagione. A gennaio, si sono radunati in un giardino pubblico «gli iraniani con i capelli ricci» . E poi battaglie di vernice, di bolle di sapone, incontri per far volare gli aquiloni. Foto e video ogni volta appaiono su Facebook, formalmente bandito in Iran ma al quale si riesce comunque ad accedere. Le autorità della Repubblica islamica tentano di impedire da 32 anni i rapporti tra giovani dei due sessi, di controllarne l’abbigliamento e il taglio di capelli in nome della morale islamica. Una recente vignetta dell’agenzia di Stato Fars raffigura due donne: la prima in chador (velata «come si deve» ) ha un cervello da far invidia ad Einstein; l’altra, «mal velata» (come molte ragazze con le pistole ad acqua) ha un cervello di gallina. Ma sono strategie poco efficaci su un 65%della popolazione che ha meno di 35 anni. Un simbolo della battaglia contro la censura è diventato in questi giorni un bimbo di 5 anni, Farnood. In un programma tv per bambini, la presentatrice gli ha chiesto: «Cosa fai nel tempo libero?» . Lui risponde che va in bagno, si abbassa le mutande e si lava da solo. La donna arretra di qualche passo, finge di non aver capito: «Accendi la lavatrice da solo? No no no, non si fa» . Il video del bambino «immorale» è diventato virale. Nonostante gli arresti, nuove «guerriglie dell’acqua» sono state annunciate a Teheran, Isfahan e Karaj. Il loro sito Twitter ricorda che nella tradizione zoroastriana — che la Repubblica islamica inutilmente ha cercato di estirpare — esiste una festa di mezza estate denominata Tiregan, in cui adulti e bambini nuotano e si spruzzano l’un l’altro. Una festa gioiosa. Alcuni, come il blogger Fetnegar, sperano che «queste battaglie possano risvegliare il Movimento Verde» , con proteste come quelle del 2009 contro il presidente Ahmadinejad. Altri esprimono fastidio: «Ci sono prigionieri politici che fanno scioperi della fame, e noi stiamo a parlare di pistole ad acqua» . Continuano gli arresti e i processi di intellettuali, attivisti, giornalisti ritenuti oppositori del regime. Nonostante tutto, gli iraniani rivendicano la gioia di vivere.

Guido Olimpio - " Mullah iraniani e pistole ad acqua, se una risatali seppellirà"


Ali Khamenei

Ma quanto sono sensibili i mullah iraniani? Una battaglia con le pistole ad acqua in un parco di Teheran ha scandalizzato alcuni esponenti conservatori che hanno chiesto provvedimenti. A loro giudizio i protagonisti dell’episodio hanno avuto un comportamento indegno e non compatibile con i principi della Rivoluzione. Strano che non abbiano gridato anche al «complotto» , altro tema molto gradito dai «duri e puri» che pretendono di dettare le regole in Iran. Gli integralisti si offendono davvero per poco. D’accordo che i valori e i costumi variano a seconda delle latitudini. E pochi possono impartire lezioni agli altri. Ognuno ha le sue ipocrisie. Ma spesso alcuni dirigenti della teocrazia sciita sembrano vivere letteralmente su un altro pianeta. Li inquietano gli spruzzi delle pistole ad acqua ma non hanno remore a benedire i proiettili— veri— usati per massacrare chi chiede libertà in Iran. Non provano nessuna pietà o ripensamento davanti alle decine e decine di persone mandate sul patibolo. L’ultima classifica diffusa da «Nessuno tocchi Caino» racconta che gli iraniani sono al secondo posto, con 546 esecuzioni. Peggio di loro hanno fatto solo i cinesi, con cinquemila «giustiziati» . E che dire della tortura? Nella prigione di Evin a Teheran e nei centri gestiti dai pasdaran è il trattamento consueto riservato agli oppositori più tenaci. Altri non sono appesi ad un gancio, ma vengono semplicemente fatti sparire. E cosa succede alle minoranze che non si allineano con il potere? Basta chiedere ai curdi — massacrati— o ai bahà’i, perseguitati. Il cuore «tenero» dei mullah non palpita per queste vittime. La loro morale non si sente offesa da così tanti eccidi. E non hanno paura che i loro mantelli neri siano macchiati di sangue di molti innocenti. No, quello che li spaventa è uno zampillo d’acqua e quel piccolo gesto di libertà consumato in un parco di Teheran.

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