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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.07.2010 Verdi,Mozart,Beethoven con Zubin Metha per Gilad Libero
La cronaca di Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 luglio 2010
Pagina: 16
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «La marcia lascia il posto alla musica : Shalit Libero»

Shalit Libero ! il grido è risuonato con la musica diretta da Zubin Metha a Ofakim. La cronaca dal CORRIERE della SERA, con Viviana Mazza inviata a Ofakim, il pezzo è a pag.16 con il titolo " La marcia lascia il posto alla musica : Shalit Libero "


Zubin Metha

OFAKIM (Israele) — «Un’altra notte senza te mi restituisce tutti i ricordi», canta in ebraico dal palco una giovane soprano. È un pomeriggio infuocato nel deserto del Negev. Migliaia di persone stanno accovacciate sull’erba rada che copre le dune del Parco Eshkol ad ascoltare l’orchestra filarmonica israeliana. È un concerto per Gilad Shalit, il soldato rapito 4 anni fa da miliziani palestinesi al confine con Gaza. Il luogo del sequestro, Kerem Shalom, è a 10 chilometri appena dal parco. E quella canzone è stata scritta per Aviva, la madre, che col marito Noam e l’altro figlio Yoel, sta seduta in prima fila. Il volto del soldato campeggia enorme dietro le teste del direttore d’orchestra Zubin Mehta e degli 80 musicisti. Il concerto l’hanno organizzato cinque donne dell’orchestra, che in comune con Aviva hanno il fatto d’essere madri in Israele. Cosa sperano d'ottenere suonando la Forza del Destino  e poi Mozart e Beethoven  ? Non di far liberare Shalit- tema su cui Israele resta diviso - ma di convincere Hamas a permettere una vista della Croce Rossa internazionale. I genitori di Shalit hanno lasciato la loro casa nel nord di Israele a fine giugno  per una marcia di 12 giorni  fino a Gerusalemme. Ieri a Tel Aviv  al loro fianco c'erano 15mila persone. Dicono che il premier Netanyahu e prima di lui Olmert non hanno fatto abbastanza per gilad: dello scambio con progionieri di hamas si discute ormai da anni. Promettono che resteranno accampati dvanti a casa del premier finchè non riavranno il figlio. Tutti in Israeale dicono di capire il dolore degli Shalit. Eppure il Paese resta diviso. D'accordo, 1.000 detenuti palestinesi in cambio di un soldato. Ma il nodo è: quali detenuti e dove andranno ? Il bviolinista 63enne Lazar Shuster suona per Shalit, ma come Netanyahu crede che sia un rischio liberare detenuti con «le mani macchiate di sangue» e che non si possa rimandarli in Cisgiordania ma solo in esilio. L’altro fronte è vario: dagli alti ufficiali dell’esercito che assicurano che Israele può tollerare i rischi dello scambio alla pensionata Shoshana Rahat che non vuole che Gilad, «questo piccolo uomo, porti sulle sue spalle il peso del mondo». Nelle stesse ore, dall’altra parte del confine, le famiglie palestinesi chiedevano il rilascio dei propri figli in carcere: abbiamo lo stesso obiettivo. Quando Mehta dice di capire le sofferenze delle madri dei detenuti palestinesi, dal pubblico c'è chi gli grida contro: «Nooo». Noam, il padre, lo sa che il Paese è diviso. «Gilad è in una cantina di Hamas, in silenzio e al buio», dice. E, almeno dal palco, non parla del prezzo dello scambio, chiede solo una visita umanitaria.

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