martedi` 23 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.07.2009 Antisemita e omofobo il nuovo leader conservatore al PE
La cronaca di Maria Serena Natale

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 luglio 2009
Pagina: 14
Autore: Maria Serena Natale
Titolo: «Capogruppo antisemita e omofobo, un caso europeo per Cameron»

Gran confusione nel Parlamento Europeo. Lo racconta Maria Serena Natale sul CORRIERE della SERA di oggi, 20/07/2009, a pag. 14, in un articolo dal titolo " Capogruppo antisemita e omofobo, un caso europeo per Cameron ".

 "i carnefici della porta accanto" il racconto della starge di Jedwabne. seguono Michal Kaminski e David Cameron.

LONDRA – «Siamo conser­vatori moderni», aveva det­to un raggiante Jaroslaw Kaczynski a David Cameron durante il summit degli eu­roscettici di giugno a Varsa­via. Il vertice gettava le basi del gruppo che si sarebbe formato di lì a poco, i Con­servatori e Riformisti euro­pei, in maggioranza britan­nici, polacchi e cechi, uniti nell'Europarlamento per un progetto antifederalista e «modernizzatore». Sono partiti in 55, sono già 54, e c'è chi mette in guardia Da­vid dalle cattive compagnie. Barry Marcus, rabbino della Sinagoga centrale di Londra e tra le figure più au­torevoli della comunità ebraica del Regno, ha esorta­to il leader dei conservatori David Cameron a prendere le distanze da quello che fi­nora è emerso come il mem­bro più controverso della nuova formazione, Michal Kaminski. Trentasette anni, polacco, ex militante del gruppo di estrema destra Ri­nascita nazionale della Polo­nia («ma avevo 15 anni ed eravamo un'organizzazione patriottica anticomuni­sta »), Kaminski è stato stretto collaboratore di Le­ch Kaczynski, attuale pre­sidente e gemello di Ja­roslaw, il leader del partito Legge e giusti­zia. In patria è noto per le sue convinzioni rea­zionarie, l'opposizione al ri­conoscimento dei diritti de­gli omosessuali e una bruta­lità lessicale che ha lasciato interdetto più di un intervi­statore.
Il rabbino Marcus ricor­da in particolare la batta­glia «antisemita» condotta da Kaminski nel 2001, in occasione delle commemo­razioni per i sessant'anni dal pogrom di Jedwabne, cittadina nel Nord-Ovest della Polonia dove il 10 lu­glio 1941 truppe naziste e abitanti locali bruciarono vivi i membri della comuni­tà ebraica (le stime sul nu­mero variano tra le 3-400 e le 1.600 persone). Alla ceri­monia del 2001 l'allora pre­sidente polacco Aleksandr Kwasniewski invitò i polac­chi a fare i conti con il pas­sato e chiedere perdono per i crimini contro gli ebrei. Molti boicottarono

Strage dimenticata
Il cippo commemorativo della strage di Jedwabne: nel 1941 gli abitanti di questa città della Polonia nord-occidentale rinchiusero 1.600 ebrei in un fienile e li bruciarono vivi. Qui sopra, l’ingresso dei nazisti in città
l'evento e contestarono il capo di Stato sostenendo che Jedwabne fosse un cri­mine
tedesco. Il giornale di estrema de­stra Nasza Polska riportò un commento di Kaminski a sostegno del fronte an­ti- Kwasniewski: «Cercano di sopprimere il loro senso di colpa, gli ebrei che han­no fatto male alla Polonia sotto l'occupazione sovieti­ca ». Ora Kaminski rinnega quelle dichiarazioni: «Dissi solo che i criminali vanno puniti ma non possiamo at­tribuire l'intera responsabi­lità alla nazione polacca».
Dalla scorsa settimana Ka­minski è il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, malgra­do i polacchi siano solo se­condi per numero di seggi. Un «risarcimento» contrat­tato
da David Cameron in persona con Lech Kaczyn­ski dopo che la ribellione del deputato britannico Ed­ward McMillan Scott aveva sbarrato a Kaminski la stra­da per la vice-presidenza dell'Europarlamento. Mc­Millan Scott si è candidato contravvenendo alle diretti­ve di Cameron, ha sconfitto il polacco da lui definito «omofobico e razzista», ed è stato espulso dal gruppo – ora siede tra gli indipen­denti.
Uscendo dai Popolari, Ca­meron
aveva già indispetti­to la cancelliera tedesca An­gela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il 42enne leader Tory rischia ora di compromettere il cre­dito che gli viene unanime­mente riconosciuto in Gran Bretagna per aver riportato il baricentro del partito sul­le posizioni di un conserva­torismo compassionevole e in sintonia con le pulsioni della società reale, ridando smalto e grinta all'immagi­ne ingrigita dei conservato­ri della Thatcher. L'anno prossimo si vota e con un governo Brown indebolito dalle critiche e dalle oggetti­ve difficoltà della congiun­tura i Tory si sentono già a Downing Street. Nei prossi­mi mesi a Londra si parlerà molto di Bruxelles.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante.


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT