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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.11.2008 Gaza è governata da Hamas, non da Israele
Croce Rossa, Oxfam, Onu ecc. non lo sanno

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 novembre 2008
Pagina: 12
Autore: F.Bat.
Titolo: «Croce Rossa, a Gaza emergenza umanitaria»

" Croce Rossa, a Gaza emergenza umanitaria", titola il CORRIERE della SERA oggi, 16/11/2008, a pag.12. Un argomento certamente non nuovo, ma che viene sempre riprodotto senza mai chiarire come stanno veramente le cose. Gaza è di fatto uno stato indipendente, responsabile al 100% dei suoi comportamenti. Che è, da quando Hamas con un colpo di stato ha preso il potere, la guerra contro Israele. I lanci di Kassam avvengono quotidianamente, malgrado la cosidetta tregua, che Hamas si guarda bene dal rispettare. Che deve fare Israele ? Una domanda che ha senso, perchè è Hamas che deve provvedere ai propri cittadini, non Israele. Se Hamas preferisce fare la guerra, investendo i miliardi che riceve dagli organismi internazionali in armi invece che nel benessere dei suoi cittadini, questo è una scelta di Hamas, che deve essere chiamato a risponderne. Non Israele, che semmai deve preoccuparsi di garantire la sicurezza alle città vicine al confine con Gaza, colpite dagli attacchi missilistici.  Il mondo alla rovescia, quindi, con una Croce Rossa che non può verificare le condizioni nelle quali è tenuto prigioniero Gilad Shalit, e si guarda bene dall'elevare qualsiasi protesta all'Onu. Lo stesso discorso vale per Oxfam e le altre Ong cosidette umanitarie.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — I bambini di Gaza, sette su dieci, hanno pesanti carenze di ferro, vitamina A e D. Mancano cereali, olio, frutta, verdura, zucchero. E le scorte di cibo, scrive la Croce Rossa internazionale nel suo ultimo rapporto, 46 pagine di dura denuncia, sono «gravemente insufficienti a garantire un'alimentazione adatta anche nel futuro». Nella Striscia c'è un'emergenza umanitaria, aggiunge l'Oxfam britannica, e bisogna intervenire subito perché «un milione e mezzo di persone non può resistere a lungo così» e si rischia la catastrofe. Nessuno lavora, le barche non escono a pescare da mesi. L'Onu dice che le scorte sono ormai esaurite. Il segretario generale, Ban-Ki-Moon, chiede che aiuti e carburante entrino al più presto. L'Unione europea s'associa: senza benzina, i generatori non funzionano e le apparecchiature degli ospedali si fermano.
La situazione sta di nuovo precipitando e non bastano i tunnel ad approvvigionare. Dal 4 novembre, la tregua che durava da sei mesi ha cominciato a traballare. Un blitz dell'esercito israeliano, entrato nella Striscia per uccidere alcuni attivisti di Hamas. Una pioggia ininterrotta di razzi lanciati in risposta, l'ultimo ieri, che hanno colpito le città israeliane di Sderot e Ashkelon, facendo feriti.
Secondo alcuni analisti militari israeliani, l'intenzione del movimento islamico è di non voler più rinnovare la tregua, alla scadenza del 19 dicembre, e di preparare una stagione d'attentati. Per chi conosce Hamas, invece, i suoi leader temono che Israele voglia giocare d'anticipo e impedire una svolta in Cisgiordania, in gennaio, quando si tratterà di chiedere le dimissioni del presidente palestinese Abu Mazen. Il blocco è totale, adesso, a tutti i valichi. Non entra e non esce nessuno, nemmeno giornalisti e diplomatici, ed Ehud Barak, il ministro della Difesa, non esclude che nei prossimi giorni parta una grande offensiva: «Il lancio di razzi è una violazione flagrante e fondamentale della tregua», accusa il premier Ehud Olmert.
Ieri pomeriggio, un leader dei Comitati di resistenza popolare è morto a nord della Striscia, un altro è rimasto ferito: Hamas sostiene che l'abbia ucciso un raid aereo israeliano e promette vendetta, ma l'esercito ha negato qualsiasi sorvolo della zona e ha spiegato che l'uomo è saltato per aria mentre cercava di far partire un altro Kassam. Domani, Olmert e Abu Mazen si vedono a Gerusalemme. Un premier dimissionario, un leader appeso a un filo. Su Gaza, lo sanno, non sono loro a poter decidere.
Bambini
«Il 70 per cento dei bambini è malnutrito, scorte di cibo insufficienti»
F. Bat.

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