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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.06.2008 Sergio Romano l'ha fatta troppo grossa
e non riesce a coprirla

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 giugno 2008
Pagina: 41
Autore: Sergio Romano
Titolo: «Iran, Stato secolare»
Definendo l'Iran "stato secolare", Sergio Romano si riferiva alla sua durata, non alla sua laicità.
E prudenza, senso di reponsabilità e scaltrezza li attribuiva non necessariamente ad Ahmadinejad e agli ayatollah ma allo
"Stato durante i tempi lunghi della sua esistenza". Lo sostiene Sergio Romano rispondendo a un lettore
Peccato che tutto questo, nella precedente risposta del 20 giugno, non fosse affatto chiaro.
Anzi, l'interpretazione più naturale era quella per la quale l'Iran diveniva l'unico Stato laico del Medio Oriente insieme alla Turchia. Inoltre, nel contesto era chiaro il riferimento all' attuale classe dirigente iraniana, dato che Romano rispondeva riguardo alle possibilità di una soluzione negoziata della crisi del nucleare degli ayatollah.

Decisamente dunque, quello dell'ex ambasciatore appare come un tentativo di imbrogliare le carte.
Che Romano, questa volta, l'abbia fatta troppo grossa ?

Caro Romano, è stupefacente: che l'Iran sia uno Stato secolare, saggio e responsabile, finora l'avevo sentito dire solo da Ahmadinejad.
Carla Calzolari
carla.cal@fastwebnet.it
Lei si riferisce a una breve risposta in cui ho definito l'Iran e la Turchia gli unici Stati «secolari» della regione. Naturalmente ho usato l'espressione secolare nel suo principale significato italiano: che dura da uno o più secoli. La prudenza, il senso di responsabilità e, nel caso dell'Iran, una buona dose di scaltrezza, possono essere contraddetti dal comportamento di un individuo o di una particolare classe dirigente, ma rappresentare pur sempre i caratteri di uno Stato durante i tempi lunghi della sua esistenza.

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