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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.04.2008 "La comunità ebraica ha molte ragioni per essere vicina al Pdl, ma altrettante per diffidare del personaggio Storace"
intervista a Fiamma Nirenstein sulle elezioni comunali a Roma

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 aprile 2008
Pagina: 8
Autore: Fabrizio Roncone
Titolo: «Nirenstein: io ebrea sto con il candidato pdl E se Storace fa come me diventa antifascista»
Dal CORRIERE della SERA del 18 aprile 2008:

ROMA — Onorevole Fiamma Nirenstein: lei che è appena stata eletta alla Camera nel Pdl, lei che è, soprattutto, una giornalista attenta alle questioni mediorientali e, in particolare, alle grandi vicende di Israele...
«Io che sono e faccio tutte queste cose, va bene: qual è la domanda? ».
Ecco, onorevole: lei, al ballottaggio per l'elezione del sindaco di Roma, voterà per Alemanno o per Rutelli?
«Voterò per il Pdl».
Quindi per Alemanno?
«Per Alemanno, sicuro. Sono una deputata del Pdl: scusi, per chi vuole che possa votare? Mi fa una strana domanda...».
Non è, se permette, una strana domanda.
«Ah no? E perché? Sentiamo».
Perché, a Roma, si profila un apparentamento tra Gianni Alemanno, candidato del Pdl, e il capo del nuovo partito «La Destra », Francesco Storace. Il quale, come lei sa, rimproverò Fini di essere andato a Gerusalemme a dire che il «fascismo è stato il male assoluto».
«Lei è sicuro che Storace si appresti a far votare i suoi per Alemanno?».
Si fidi.
«Allora: intanto non sarebbe un apparentamento, e per questo, ripeto, voterei ancora per Alemanno. E poi...».
Mi perdoni, ma Storace è stato piuttosto chiaro: o c'è l'apparentamento, o lui i suoi voti non li convoglia su Alemanno. E siccome Berlusconi, nel suo appello, è stato esplicito, tutto lascia supporre che....
«Uff... Lei lo chiami pure apparentamento. Io...».
Lei come preferisce chiamarlo?
«Gioco democratico».
Può essere più precisa?
«Berlusconi, alla vigilia di un ballottaggio, cosa fa? Chiede voti. Fa, insomma, il mestiere di leader... che, tra l'altro, gli viene piuttosto bene... Comunque, appunto: chiede voti ai cittadini. Punto. Nient'altro».
Solo che i voti li chiede anche a Storace. E, non casualmente, dalla comunità ebraica romana, che lei conosce bene, arriva un netto messaggio di dissenso.
«La comunità ebraica ha molte ragioni, io credo, per essere ancora vicina al Pdl... ma, certamente, ne ha altrettante per diffidare del personaggio Storace».
E perché?
«Per il semplice motivo che Storace non dà sufficienti garanzie di antifascismo».
In effetti, la candidata premier Daniela Santanché veniva accolta ai comizi dal grido «Duce! Duce! »...
«Lei vuol tirarmi dentro un giochino sciocco...».
Le sto facendo solo delle domande.
«Guardi, anche io non mi fido di Storace. È un uomo con posizioni ideologiche tragiche. Il fascismo ha prodotto le leggi razziali e collaborò con il nazismo...».
Detto questo?
«Nel momento in cui Storace decidesse di votare per il candidato del Pdl, farebbe una scelta antifascista. E anzi, se ciò accadesse, sarebbe opportuno che Storace esplicitasse bene il suo pensiero...».

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