domenica 19 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.04.2008 Gilad Shalit, prigioniero di Hamas
un articolo di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 aprile 2008
Pagina: 16
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Il caporale Gilad e Hamas Prigionia-incubo a Gaza»
Dal CORRIERE della SERA del 1 aprile 2008:

GERUSALEMME — Il caporale Gilad Shalit ci vede poco. La divisa militare sembra della taglia sbagliata, si appoggia piena di vuoti sul corpo da ragazzino, un giocatore di basket che si è allungato troppo in fretta. Gli occhiali no, sono suoi, fanno parte del viso. Lenti squadrate e spesse, da piccolo inventore, a scuola è sempre stato bravo in matematica.
Sono gli occhiali e lo sguardo pensoso da miope che gli israeliani non dimenticano, da quando la sua foto è finita in prima pagina quasi due anni fa. Attorno a quegli occhiali si è svolto un negoziato di mesi, tra la famiglia e i rapitori. È stata la prima preoccupazione del padre Noam. Sulla sabbia attorno al carrarmato di Gilad, hanno trovato il suo sangue e la montatura che portava, quando il commando venuto dalla Striscia di Gaza ha assaltato l'unità israeliana dall'altra parte del confine, vicino al kibbutz Kerem Shalom, la Vigna della Pace finita in prima linea.
Noam ci ha provato e riprovato, perché sa che suo figlio è ancora più debole, indifeso, senza quelle lenti. I sequestratori erano sospettosi, temevano che i servizi segreti potessero nascondere una microspia. La mediazione è stata portata avanti dagli egiziani. Secondo un giornale arabo, gli occhiali sono stati consegnati in agosto, un portavoce dei Comitati di resistenza popolare — che assieme ad Hamas tengono il soldato sequestrato — ha smentito.
Khaled Meshal, leader del movimento fondamentalista, aveva invece usato il caso delle lenti per dimostrare, in un'intervista alla Cnn, che il prigioniero è tenuto in buone condizioni. «Gilad è vivo — ha ripetuto ieri da Damasco, alla tv britannica
Sky — e viene trattato umanamente, non come i nostri detenuti nelle carceri israeliane ». La Croce Rossa internazionale non ha mai potuto visitare il soldato. Il «dossier Shalit » è gestito da Ahmed Said Jaabari, il capo delle Brigate Ezzedin Al Qassam. Riceve ordini solo da Meshal e li dà a tutti gli altri nella Striscia. Anche Ismail Haniyeh, il premier deposto di Hamas, non sarebbe in grado di dominarlo.
Il governo israeliano rifiuta di parlare direttamente con l'organizzazione integralista. Eli Yishai, ministro per il partito ultraortodosso Shas, ha risposto alle parole di Meshal: «Dobbiamo fare di più per liberare Gilad. Sono pronto a incontrare i dirigenti di Hamas, in Egitto o Europa». Le trattative, mediate dagli egiziani, ruotano attorno a una lista di prigionieri palestinesi e alla tregua che i fondamentalisti vorrebbero ottenere per Gaza e la Cisgiordania.
Quando Gilad ha deciso di entrare in un'unità combattente, ha scelto il corpo dello zio: carristi. Il fratello gemello del padre venne rapito e ucciso nelle prime ore della guerra del Kippur. Il sequestro del figlio ha trasformato Noam Shalit da ingegnere del colosso locale Iscar a stratega delle pubbliche relazioni. Il quartier generale è la villetta di Hila, tra le montagne della Galilea.
L'obiettivo: nessuno dimentichi. Come i compagni di classe di Gilad, 22 anni in questi mesi anche loro. Stanno per terminare il servizio militare e hanno scritto una lettera al premier Ehud Olmert. «Ricordiamo ancora le parole del nostro comandante, il primo giorno d'addestramento: "Un soldato andrà sempre in soccorso dei suoi compagni, malgrado i rischi e le difficoltà". Primo mini-stro, non ci faccia perdere la fiducia nel governo. Riporti a casa Gilad, malgrado i rischi e le difficoltà».

Per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera cliccare sul link sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT