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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.07.2006 Ancora disinformazione contro Israele e a favore di Hamas
sul sito del quotidiano

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 luglio 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Gaza: Hamas propone tregua, no di Israele - Nuova offensiva di Tel Aviv per liberare il caporale Shilat»

Lunedì 10 Luglio, dal sito internet del Corriere della Sera un titolo ed un testo di propaganda per Hamas: “Gaza: Hamas propone tregua, no di Israele”. Il gruppo terroristico di Hamas è responsabile negli ultimi giorni dell’uccisione a freddo di militari israeliani e del rapimento del giovane militare Shilat. Negli ultimi 6 anni ha rivendicato la maggior parte dei 2000 (due mila) attentati terroristici contro civili israeliani. Il sito internet del giornale diretto da Paolo Mieli (ci si chiede se lo legga) si fa portavoce di questi rapitori con un titolo ingannatore; l’intento è quello di descrivere Israele come la parte intransigente che rifiuta la proposta di Hamas che passa per “moderato”, chiedendo una “tregua” di fatto impossibile. Non si può rapire un soldato e poi chiedere la tregua, (senza nemmeno offire il suo rilascio). 

Inoltre, nella pagina dedicata agli esteri leggiamo che per l’ennesima volta corriere.it considera Tel Aviv capitale d’Israele, cioè la città che le dittature arabe vorrebbero che fosse capitale (Alle ore 14:00 di lunedì 10 luglio da questa pagina http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/?fr=tcol si legge: “Nuova offensiva di Tel Aviv per liberare il caporale Shilat”).

 

 

Il testo contiene una descrizione imparziale di ciò che accade: l’intervento militare israeliano ha  come secondo obiettivo quello di fermare il lancio di missili contro i civili dello stato ebraico, ma ciò sembra essere ignorato da corriere.it; i miliziani armati che fronteggiano l’esercito israeliano passano per “palestinesi” come fossero civili innocenti.

 

 

 

 

Riportiamo per intero il testo che si può leggere da questo link

 

 

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/07_Luglio/08/gaza.shtml

 

 

 

 

nuova offensiva per liberare il caporale shilat

 

 

gaza: hamas propone tregua, no di israele

 

 

incursione notturna dell'esercito israeliano a gaza city,
mentre comincia il ritiro delle truppe da beit lahiya

 

 

 

 

gaza city - tre palestinesi sono stati uccisi nel corso di un'incursione notturna dell'esercito israeliano a gaza city. l'ingresso delle truppe dello stato ebraico nella città segna una nuova fase nell'offensiva nella striscia di gaza per fermare il lancio di razzi e liberare il caporale israeliano rapito, gilad shilat. ma come sempre le armi si incrociano con la politica: il premier di hamas haniyeh ha lanciato la proposta di un cessate il fuoco reciproco. nel comunicato rileva che è necessario che le due parti, israeliana e palestinese, tornino alla calma. aggiunge che israele deve ritirare da gaza le proprie forze e fermare ogni altri genere di aggressione. alza un muro però israele: il premier ehud olmert ha detto di non essere disposto ad alcuna tregua finché il soldato israeliano sequestrato dai palestinesi non sarà rilasciato.

miliziani uccisi - intanto decine di carri armati israeliani, appoggiati dagli elicotteri, sono entrati nella striscia di gaza attraverso i valichi orientali di karni e nahal oz. i mezzi militari si sono concentrati in un'area industriale dove hanno circondato alcuni importanti magazzini di merci, e sono avanzati per un chilometro in due quartieri periferici della città: a shujaya, roccaforte di hamas, sono stati uccisi due palestinesi mentre un membro delle forze di sicurezza è morto nel quartiere di zeitun. sale così a 40 il numero di palestinesi, per lo più miliziani, morti nell'offensiva lanciata la settimana scorsa da israele.

truppe via da beit lahya - l'esercito israeliano si è invece ritirato dall'area di beit lahya, nel nord della striscia di gaza, invasa tre giorni fa; lo ha indicato il portavoce dell'esercito a tel aviv alla agenzia france presse. l'offensiva israeliana «prosegue però a ovest del valico di karni, a est di beit hanun e nella zona industriale vicino al valico di erez», ha precisato lo stesso portavoce.

americani scortati - per motivi di sicurezza intanto 150 palestinesi con passaporti stranieri, per lo più americani, sono stati scortati dalle guardie presidenziali dell'anp fino al valico di erez, nel nord della striscia, e trasferiti in israele.

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