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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Rassegna Stampa
22.10.2007 All'Iran atomico ci penseremo tra dieci anni
i cattivi consigli di Giulietto Chiesa e la disinformazione di un giornale che confonde Gaza e Gerusalemme

Testata:
Autore: Giulietto Chiesa - la redazione
Titolo: «Tamburi di guerra per mascherare la crisi - Tra violenze e scontri Gaza non conosce pace»

Giulietto Chiesa su EPOLIS del 20 ottobre 2007 (pagina 7) sostiene che l'Iran non è una minaccia. Ancora per molti anni non avrà nè la bomba nè i missili intercontinentali (Chiesa è certo che le stime più ottimistiche siano corrette), dunque potremmo tranquillamente aspettare che riesca a procurarseli ( e poi cosà accadrà ? Chiesa non lo spiega di certo).
A essere sull'orlo del baratro è invece l'economia americana, e le guerre servono alla superpotenza a  evitare che le vengano fatti "i conti in tasca". Come, Chiesa non lo spiega,

Oscurare e minimizzare una la realtà della minaccia del fondamentalismo, del terrorismo e degli Stati canaglia, intorbidando le acque con infondati scenari complottisti.
E ormai la specialità di questo giornalista:

Stanno accadendo cose strane. Il presidente americano dice che siamo sull'orlo della terza guerra mondiale. Quello russo replica annunciando di avere un programma di riarmo nucleare e strategico senza precedenti, e che lo realizzerà entro il 2015. Il prio dei due è in grado di realizzare la minaccia. Il secondo anche. Sul fatto che il primo sia capace di fare quello che annuncia dovrebbero esserci dubbi. Ha scatenato la guerra in Iraq dopo avere inventato una decina di argomenti, tutti falsi. E ha ammazzato almeno 600 mila iracheni, oltre che quasi 4mila soldati americani. Sul fatto che il secondo sia in grado di mantenere la parola, anche, non dovrebbero esserci dubbi. I denari adesso li ha. Siamo noi a darglieli perchè gli compriamo gas, petrolio e ogni altra materia prima essenziale. E il bello è che non abbiamo scelta, perchè lui le materie prime le ha, e noi non le abbiamo. E non abbiamo neanche le energie alternative rinnovabili, perchè siamo stati stupidi e imprevidenti, e continuiamo a esserlo. E, intanto il prezzo del petrolio è salito a 88 dollari al barile, e continuerà a crescere, per e ragioni suddette. Dunque Vladimir Putin potrà fare quello che promette. Nel frattempo il dollaro scende in rapida picchiata e la crisi Usa si accentua a tal punto che i banchieri centrali europei cominciano a chiedersi se gli convenga continuare a sostenere l'indebitamento americano. Hanno fatto i conti: la Bce ha sganciato oltre 120 miliardi di dollari per coprire i buchi delle speculazioni immobiliari americane e per quelli dei fondi d'investimento europei che hanno investito in quelle speculazioni truffaldine. C'entra tutto questo con il rullare, sempre più assordante, dei tamburi di guerra? C'entra, e molto da vicino. Perchè gli Usa hanno un mezzo molto semplice per impedirci di fare i conti nelle loro tasache: fare la guerra e rimescolare tutte le carte. L'Iran non ha la bomba atomica e non l'avrà nei prossimi 10 anni. Non ha i missili strategici intercontinentali e non li avrà nei prossimi 10 anni. Se lo si vuole annientare adesso, subito, è perchè Washington non ha tempo di aspettare. L'Iran di Ahmadinejad è la dantesca donna dello schermo. La prova regina è il nuovo scudo stellare che Bush ha deciso di installare in Europa, mettendosi d'accordo direttamente con Varsavia e Praga. Ufficialmente per difendere l'America e l'Europa dai missili inesistenti di Teheran. In sostanza per aprire un fronte nuovo di tensione con la Russia e per mettere ancor più l'Europa contro la Russia. Putin l'ha capito. Anche Hu Jintao l'ha capito. Entrambi si armano perchè sanno che dopo toccherà a loro.

Su EPOLIS di ieri 19 ottobre, a pag. 16 c'è un trafiletto dal titolo: "Tra violenze e scontri Gaza non conosce pace"

 
Non si placano le violenze nella città santa di Gerusalemme. Anche ieri è stata una giornata all'insegna della violenza. Gli scontri sono scoppiati durante la notte scorsa a Gaza tra miliziani, fedeli al presidente palestinese e leader di Al Fatah Abu Mazen (Mahmud Abbas), e la polizia di Hamas. Due agenti e due miliziani sono stati uccisi.
 
Che confusione tra Gerusalemme e Gaza! Ma i collaboratori e i redattori di EPOLIS hanno mai visto una cartina di quelle zone?
E poi, non sanno che Gerusalemme è governata da Israele, dove sì ci sono anche gli arabi, ma la situazione è sotto controllo dalle autorità locali mentre a Gaza c'è l'inferno creato da Hamas e Fatah?

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