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Rassegna Stampa
28.04.2007 Un giornalino semiclandestino
neanche gratuito, e in linea con la propaganda anti Israele

Testata:
Autore: Paolo Maccioni
Titolo: «"Il quadro distorto di Israele"»
Pubblichiamo da Epolis del 27/04/2007, una notizia di vecchia data,già commentata su Informazione Corretta, ma che Paolo Maccioni, responsabile della rubrica " rassegna stampa nel mondo", trova utile rièprendere tanto per dare addosso a Israele. La fonte è Amira Haas, il giornale Ha'aretz. Consigliamo a Maccioni la lettura del medesimo quotidiano, edizione di ieri 27/04/2007,con i dati del Centro per i Diritti Umani di Ramallah (lo commentiamo oggi su IC in altra pagina). Perchè accontentarsi della copia (Haas), quando ci si può informare dall'originale ?
Eccon il testo:
"Il quadro distorto di Israele"
Parlare pro o contro il cessate il fuoco serve al quadro distorto messo su da Israele fin dal 2000 secondo cui i palestinesi sono gli aggressori e Israele, attaccato si difende e risponde" scrive Amira Hass sul quotidiano di Tel Aviv HAARETZ. "Sabato e domenica, prima che i palestinesi "rompessero la tregua", i soldati israeliani hanno uccisto nove palestinesi. Fra loro una ragazza di 17 anni, un quindicenne e un poliziotto che osservava dal tetto di casa sua e che non era coinvolto in nessuna "battaglia". Secondo l'esercito, che cercava un militante della Jihad, le forze avrebbero ingiunto agli abitanti della casa assaltata di uscire mentre la ragazza sarebbe inspiegabilmente rimasta dentro. Ma secondo i residenti sia i genitori che la figlia Bushra erano in casa quando quest'ultima è stata sparata alla testa. Il fratello ricercato non è stato trovato. Nel raid di domenica a Deir Abu Masha'al le forze israeliane chiudono gli ingressi al villaggio e impongono il coprifuoco. I più giovani, fra cui Khaled Zahran, 15 anni, tirano le pietre. L'esercito spara, Zahran è colpito a morte. Cinque delle vittime erano miliziani della Jihad o di Fatah, uccisi a Jenin e Nablus in raid routinari. Ma a nessuno importa sapere se si intendeva davvero arrestarli o se li si voleva condannare a morte senza processo".
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roma@epolis.it

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