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Il Mattino Rassegna Stampa
23.11.2006 Terroristi "brava gente", israeliani spietati
il partito preso del quotidiano napoletano

Testata: Il Mattino
Data: 23 novembre 2006
Pagina: 6
Autore: la redazione
Titolo: ««A Gaza trattati bene, torniamo al lavoro» - Israele non allenta la morsa: sì alle esecuzioni mirate - Prete e suora americani insieme agli scudi umani»
I  terroristi palestinesi sono presentati dal MATTINO  del 23 novembre 2006  come "brava gente", perché loro si scusano e  trattano bene gli ostaggi .

Di seguito, un articolo sulle dichiarazioni degli  italiani sequestrati:

Roma. «Siamo stati trattati bene dai nostri rapitori, abbiamo avuto un pò di paura solo all'inizio, quando siamo stati bloccati e fatti scendere dalla nostra auto». Così Gian Marco Onorato e Claudio Moroni, i due operatori umanitari della Croce rossa italiana rapiti e rilasciati martedì hanno raccontato al presidente della Cri, Massimo Barra, le ore del sequestro. Lo ha riferito lo stesso Barra in una conferenza stampa, sottolineando di aver parlato poco fa con i due delegati e che li ha trovati tranquilli e sereni. Barra ha anche detto che il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, ricevendo i due operatori «ha chiesto scusa a nome del popolo palestinese» riaffermando «l'amicizia e la stima sia verso la Croce Rossa sia verso il governo italiano». «Onorato e Moroni - ha aggiunto Barra - si sono sentiti stimolati dalle parole di Abu Mazen tanto è vero che hanno deciso di rimanere in Palestina. «Non ci pensano proprio ad interrompere la loro attività sul luogo», ha osservato il presidente della Cri, ricordando che i programmi a favore dei palestinesi non subiranno interruzioni. Ora i due ex ostaggi rientrati da Gaza a Gerusalemme riprenderanno le loro attività che si svolgeranno soprattutto nella vicina Hebron. In merito Onorato ha osservato: «Rispetto a Gaza ci sembrerà un paradiso». Massimo Barra ha anche colto l’occasione per smentire, le ipotesi, circolate con insistenza del pagamento di un riscatto per ottenere la liberazione dei due delegati della Cri. «Non so niente - ha dichiarato - di un presunto pagamento». Barra ha anche sottolineato di «non avere nessuna idea sul gruppo responsabile del rapimento sottolineando che la sola cosa che conta è aver riportato a casa gli ostaggi. I rapitori - ha proseguito il numero uno della Cri - si devono essere resi conto di aver sbagliato bersaglio. Che sarebbe stato masochista continuare e che, visti i rapporti fra la Croce Rossa e l'Anp, l'azione non avrebbe pagato». Ieri il ministro della Difesa, Arturo Parisi, si è complimentato con il direttore del Sismi, generale Nicolò Pollari, per il buon esito della vicenda e per il decisivo contributo offerto nella circostanza dal Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare ». In una nota diffusa dal ministero della Difesa si legge che Parisi «ha pregato il direttore del Sismi di voler partecipare il suo personale compiacimento a tutto il personale che è stato impegnato sulla vicenda». Personale, prosegue la nota, «che, ancora una volta, ha contribuito con la propria elevata professionalità al felice esito della missione, a difesa della libertà e a salvaguardia della vita umana, al servizio della Repubblica». a. az.

Di seguito un articolo il cui titolo,"Israele non allenta la morsa: sì alle esecuzioni mirate", presenta  gli israeliani come militaristi guerrafondai

Gerusalemme.Il gabinetto per la sicurezza israeliano ha autorizzato il proseguimento e l'accentuazione della pressione militare sulla Striscia di Gaza, includendo tra le misure anche le «uccisioni mirate» ma non, in questa fase almeno, una massiccia offensiva dell'esercito.

Nessun cenno ai motivi della pressione militare e delle esecuzioni mirate israeliane, ovvero l'offensiva terroristica

La seduta del gabinetto si è aperta in un clima di forte tensione tra Olmert e il ministro della difesa e leader laburista Amir Peretz. Secondo alcuni giornali Olmert si starebbe preparando a licenziare Peretz, la cui gestione del ministero della difesa è ritenuta disastrosa ed è ampiamente criticata nel paese. A questo proposito il quotidiano Yedioth Aharonoth ha aperto la prima pagina con questo titolo critico e al tempo stesso allarmato davanti alla gravità delle minacce allo stato: «Sderot sanguina, gli Hezbollah (in Libano) si rafforzano, l'Iran si riarma ma Olmert e Peretz non si parlano». Peretz, intervistato dalla radio pubblica, ha negato una paralisi dell'esecutivo, assicurando che anzi il senso di responsabilità per la Nazione prevale comunque su qualunque possibile contrasto politico. Un comunicato afferma che si è deciso di proseguire le operazioni militari nelle aree usate dai gruppi armati per lanciare razzi Qassam secondo un modello proposto dal capo di stato maggiore Dan Halutz.

Infine, la sconcertante notizia di un prete e di una suora americani che si offrono come scudi umani dei terroristi (anziché delle loro vittime civili) 

Padre Peter e suor Mary Ellen, due religiosi americani, sono giunti da alcuni giorni a Gaza per unirsi a decine di palestinesi che si sono offerti come «scudi umani» per impedire i bombardamenti dell'aviazione israeliana sull'abitazione della famiglia di un attivista. Finora centinaia di vicini e attivisti palestinesi si sono ritrovati davanti a casa Brudi, per impedire il raid israeliano.

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